La figlia all’istituto francese ‘non è di sinistra’: lo scontro Santoro-Rodotà

Pubblicato il 3 Marzo 2011 - 11:59 OLTRE 6 MESI FA

Michele Santoro

ROMA – Scuola pubblica e scuola privata, intellettuali di sinistra e coerenza nella vita: il polverone finito in un botta e risposta tra Michele Santoro e Maria Laura Rodotà via Corriere della Sera era stato scatenato da un attacco del Giornale ai personaggi della sinistra che difendono la scuola di Stato ma poi mandano i figli alle private.

Poi il commento di Maria Laura Rodotà in cui la giornalista del Corriere della Sera, in qualità di “genitore-pasdaran della scuola pubblica”, aveva ripreso l’accusa attaccando a sua volta “l’ex ministra Ds-Pd con prole in un istituto religioso della Roma bene, il conduttore tv che la iscrive alla scuola francese della Roma benissimo, il regista-icona che ha preferito una scuola americana per romanissimi rampolli modello Vanzina”.

Ora il conduttore citato, Michele Santoro, esce allo scoperto e si difende: “La scuola frequentata da mia figlia, con notevole entusiasmo e inconsapevole allegria, è francese ma non è privata, scrive Santoro in una lettera al Corriere della Sera. È una scuola pubblica statale a tutti gli effetti ed ha ai miei occhi un pregio in più della scuola pubblica italiana: è rigorosamente laica. Potendomi permettere di pagare una retta non esosa dopo aver contribuito con le tasse all’istruzione di tutti, l’ho scelta senza rimorsi e (considerate le previsioni dell’opinionista) con spavalda determinazione”.

“Non vorrei sentirmi di nuovo in contrasto con le mie convinzioni, come quelle che tutti abbiano diritto a non morire di fame e a spostarsi con trasporti pubblici efficienti. Comunque ho capito che noi che signori non lo nacquimo dobbiamo imparare a comportarci sobriamente e ad accontentarci di poco per passare inosservati. Altrimenti, come in quei quadretti medievali, compare la Rodotà a ricordarci che dobbiamo morire”.

“Mi dispiace che Michele Santoro, di cui sono una grande ammiratrice, abbia preso a male il mio commentino, ha risposto subito sullo stesso quotidiano Maria Laura Rodotà. Ma continuo a pensare che chi è di sinistra (che si senta cafone o che vanti un blasone) dovrebbe dare una chance alle nostre scuole pubbliche. Specie se ha grande visibilità: ci potrebbe aiutare a denunciare e affrontare molti problemi. E lo dico da genitore, non da giornalista”.