Scuola recupero insufficienti dal primo settembre Scuola recupero insufficienti dal primo settembre

Scuola recupero “insufficienti” dal 1° settembre. I prof: pagateci l’extra. Il ministero: non se ne parla

Il 14 settembre le scuole riapriranno come previsto mentre dal primo cominceranno i recuperi per gli alunni “insufficienti” ma comunque promossi.

Scuola recupero. Si tratta delle ore di lezioni destinate a colmare le lacune dell’anno scolastico interrotto dalla pandemia. Qui scatta il problema e si apre un altro fronte critico, come se non bastasse già la polemica con i sindacati accusati dal ministro dell’Istruzione Azzolina di “boicottaggio”.

Scuola recupero: attività extra o normale?

Il problema è sui soldi. Queste ore di lezione come si devono conteggiare? Per i docenti si tratta di attività extra e come tale va retribuita.

Un esempio: le attività di recupero delle materie con l’attivazione degli sportelli scolastici durante l’anno sono di solito retribuite in più.

Per il Ministero non se ne parla. I prof sono in servizio dal primo settembre e dunque a disposizione anche se l’inizio dell’anno scolastico comincia più avanti.

Attività ordinaria dell’insegnante, quindi, niente extra pagati.

Vrginia Della Sala del Fatto Quotidiano cita Elvira Serafini, segretaria Snals Cofsal. “Il recupero dovrà essere concepito come attività extracurriculare e la retribuzione andrà equiparata.

Con l’emergenza sanitaria è cambiata la tempistica ma non la tipologia d’intervento”.

Posizioni distanti ma il Ministero sembra intenzionato a tenere il punto. E si accinge (oggi forse) a diramare una nota attraverso il Capo Dipartimento Istruzione.

Il succo è chiaro. Le lezioni di recupero rientrano nella normale attività didattica degli insegnanti, la svolgano senza pretendere extra aggiuntivi. (fonte Il fatto Quotidiano)

 

 

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