ROMA – Come sarà il rientro a scuola previsto per settembre? A fare il punto è Amanda Ferrario, dirigente scolastico nel Comitato di esperti per la riapertura delle scuole, questa mattina, 25 maggio, a Radio1 Giorno per Giorno.
“Soprattutto nelle scuole di primo ciclo non vogliamo sacrificare il tempo scuola, non vogliamo che si torni a settembre con una didattica a distanza o una didattica mista, i bambini della scuola dell’infanzia, elementare e media devono poter essere in un contesto di socialità“, ha detto Ferrario.
“La parte sanitaria – ha precisato – non compete al nostro comitato ma a quello tecnico scientifico, sono loro che ci devono dire con esattezza quale sarà la distanza che andrà mantenuta, chi dovrà mettere le mascherine e per quanto tempo dovrà tenerle e come si dovrà mangiare a mensa“.
“Noi ci stiamo muovendo su altro. Ridefinire l’unità oraria che non deve essere necessariamente di 60 minuti, in modo tale da poter garantire il tempo scuola a tutti gli studenti. Farli entrare in maniera scaglionata durante l’arco della giornata e non tutti alle otto, utilizzare per le lezioni non soltanto le aule ma anche parchi e giardini, gli oratori messi in sicurezza con le necessarie precauzioni, le strutture dei comuni. Le scuole possono fare accordi per progetti con gli enti locali al fine di integrare la didattica: più musica più sport più cinema e teatro e più arte“.
Per le superiori invece si prevede anche didattica a distanza. “Nella scuola superiore i ragazzi sono più grandi e quindi la possibilità di intervallare un tempo scuola in presenza e un tempo a scuola a distanza è possibile. Quindi per le superiori la didattica a distanza ci sarà ancora quanto meno nella prima parte dell’anno nella quale le misure di distanziamento in ambienti che sono antichi o piccoli non si prestano a poter ospitare tutti gli studenti con il distanziamento fisico“.
“Bisogna utilizzare – ha continuato la dirigente – le nuove tecnologie, fare lezioni in presenza per le interrogazioni, le verifiche e i laboratori per altre discipline trasversali bisogna fare riferimento alla didattica integrata lavorare insieme per gruppi non più per singola disciplina“.
“Il rapporto che consegniamo oggi alla ministra Azzolina è di lungo termine ed è operativo. Contiene indicazioni che fanno leva sull’autonomia spinta delle scuole – nei diversi territori saranno possibili soluzioni diverse – con accordi con gli enti locali, con i mezzi di trasporto e l’utilizzo del terzo settore per poter garantire più tempo scuola fisico soprattutto ai bambini della scuola di primo ciclo che sono quelli che ne hanno più bisogno“, ha precisato Ferrario.