ROMA – Basta numeri in pagella, tornano i giudizi alle elementari. Lo prevede un emendamento approvato in Commissione Cultura e Istruzione, presentato dai senatori Pd Verducci, Iori e Rampi.
Dal prossimo anno scolastico la valutazione finale degli alunni di scuola elementare non sarà più espressa con i voti numerici ma con un giudizio.
Si tornerà quindi ai vecchi aggettivi: Ottimo, Distinto, Buono, Discreto (non necessariamente previsto), Sufficiente, Non sufficiente?
Una annosa questione nata 10 anni fa con la legge 169, la famosa riforma Gelmini, che aboliva i giudizi in favore dei decimali. Scelta all’epoca contestata perché il voto era considerato restrittivo, mentre con il giudizio si valutano tutte le sfaccettature dell’alunno.
“L’emendamento prevede che nella scuola primaria i bambini non possano essere considerati dei numeri”, spiega la senatrice Vanna Iori all’Ansa.
“Dare un 4 può essere un macigno pesante da comprendere mentre una valutazione più complessiva prende in considerazione le caratteristiche del bambino”.
“Ovviamente vanno trovate le parole adeguate e la valutazione va fatta in termini di giudizio sintetico”, precisa.
“Il giudizio tiene conto della specificità e della individualità di ogni singolo bambino – aggiunge – mentre il voto numerico livella e rende tutti uguali, anche se ci sono diverse motivazioni dietro a quel voto”. (Fonte: Ansa).