Scuola, Venerdì sciopero generale

sciopero 1Il mondo della scuola scende nuovamente in piazza per protestare contro le politiche del governo in materia di istruzione. L’intero settore della conoscenza (scuole, università, accademie, conservatori, enti di ricerca) venerdì prossimo, 11 dicembre, sarà in piazza con una manifestazione nazionale a Roma  che partirà da piazza della Repubblica per approdare a piazza Navona. L’iniziativa è stata proclamata dalla Flc Cgil.

Nello stesso giorno incroceranno le braccia tutti i lavoratori del pubblico impiego e protesteranno pure gli insegnanti del Coordinamento Precari Scuola (Cps) che sfileranno con un loro corteo. Dieci giorni dopo, il 21 dicembre, un altro sciopero coinvolgerà il mondo della scuola: quello degli statali indetto dalla Uil.

Il settore, spiega la Flc, è «al centro di una gigantesca operazione di ristrutturazione con la quale, oltre alla riduzione delle risorse e ai tagli al personale, viene mortificato il lavoro, vengono ridotti gli spazi di contrattazione e di democrazia, viene smantellata la scuola, l’università e la ricerca. Si pregiudica, in questo modo, il diritto universale dei cittadini all’accesso all’istruzione e alla formazione, sancito dalla nostra Costituzione».

A «fronte di un attacco di simili dimensioni» la Flc Cgil «non può stare certo a guardare». E neppure i precari intendono rimanere in silenzio.«Il progetto del governo Berlusconi in materia di istruzione pubblica – spiega il Cps – è incentrato su due elementi: tagliare e impoverire la scuola e aprire il settore della formazione e della conoscenza al mercato». Il Coordinamento chiede non solo il ritiro dei tagli alla scuola previsti dalla 133 e un consistente investimento di risorse per la scuola pubblica statale ma anche il ritiro degli schemi di Regolamento di riforma degli istituti tecnici e professionali e dei licei; il ritiro del ddl Aprea; un piano di assunzione pluriennale a tempo indeterminato per tutti i precari e boccia i cosiddetto decreto “salva precari”.

Intanto, è slittato l’incontro tecnico, previsto per mercoledì, tra sindacati di categoria e dirigenti del ministero dell’Istruzione relativo alle nuovi classi di concorso e dunque alla mobilità degli insegnanti nel prossimo anno scolastico alla luce della riforma delle superiori: alcune materie saranno infatti più sacrificate con la conseguenza di produrre insegnanti di ruolo soprannumerari.

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