Scuole chiuse ma non per bidelli e amministrativi. Vacanze Pasqua annullate?

di Redazione Blitz
Pubblicato il 5 Marzo 2020 - 12:34 OLTRE 6 MESI FA
Scuole chiuse ma non per bidelli e amministrativi. Prof, vacanze Pasqua annullate?

Scuole chiuse per coronavirus (Ansa)

ROMA – Circa 8 milioni e mezzo di alunni, altri 800mila insegnanti, loro non torneranno a scuola almeno fino al 15 marzo. Presidi, bidelli e amministrativi invece a scuola ci devono andare, per loro il blocco non vale. 

Presidi e personale ATA (amministrativo, tecnico e ausiliario) dovranno continuare ad andare al lavoro come sempre. Il personale ATA consiste, dati dell’anno scorso, di poco più di 200mila unità.

Scuole chiuse e Vacanze di Pasqua. Annullate per recuperare?

Gli stipendi continueranno ad essere pagati normalmente a tutti i lavoratori della scuola (insegnanti e ATA).  Tuttavia, va segnalato che si starebbe ragionando sull’ipotesi di annullare le vacanze pasquali per recuperare i giorni di lavoro persi, in questo caso dagli insegnanti. Non ci sono indicazioni in proposito tra le misure di Miur e Governo, mentre il sindaco di Milano lo ha escluso. Nel clima di solidarietà nazionale ed emergenza economica circolano iniziative e proposte dagli stessi professori per rinunciare a vacanze o ridursi le ferie. Come testimonia l’intervista all’insegnante Barbara Bini su Orizzontescuola .it.

“Penso di poter parlare per tanti dei miei colleghi, me lo auguro quanto meno ma non ho molti dubbi in merito: in caso di prolungamento della chiusura della scuola sono disposta a rinunciare alle vacanze di pasqua e/o allungare il tempo scuola rinunciando ad una parte delle ferie come stanno facendo tanti genitori per restare a casa con i figli”. 

Personale Ata si lamenta

Per quanto riguarda l’esclusione del personale ATA dallo stop scuola, protestano Carmela Ella Bucalo, Paola Frassinetti e Federico Mollicone di Fratelli d’Italia. “C’è una grande discriminazione nel Dpcm del 4 marzo e riguarda il personale Ata. Il governo che giustamente per l’emergenza Coronavirus, ha sospeso le attività didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado di tutta Italia fino al 15 marzo, non ha previsto la chiusura degli edifici pubblici. Questo implica, anzi obbliga tutti coloro, a parte docenti e studenti, a presentarsi regolarmente al lavoro. Quindi collaboratori scolastici, assistenti amministrativi e assistenti tecnici, questa mattina hanno dovuto con grave rischio per la propria incolumità, timbrare il cartellino. Un Decreto quello del Presidente del Consiglio alquanto lacunoso poiché, omette di trattare la posizione del personale ATA che, non può essere adibito a lavori di “sanificazione”. (fonti Ansa, Orizzontescuola.it)