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Scuole Puglia, Tar Bari boccia Emiliano. Tar Lecce no. Ma lunedì devono riaprire

Il governatore della Puglia Michele Emiliano chiude tutte le scuole nonostante il Dpcm dica altro. Ora il Tar gli dà torto dicendo che deve riaprirle.

Scuole in Puglia. Aperte, chiuse? Il Dpcm dice che nelle zone arancioni la didattica a distanza deve essere solo per le superiori. Non per le elementari e le scuole medie. Ma Emiliano ha chiuso tutto.

Il Tar di Bari allora ha accolto la richiesta di sospensione dell’ordinanza dello stesso Emiliano, e le scuole lunedì devono riaprire. Il Tar si è espresso dopo il ricorso da parte di alcuni genitori.

Per Terza Sezione del TAR di Puglia infatti “l’ordinanza del Presidente della Regione Puglia con cui è stata disposta la didattica integrata per tutte le scuole di ogni ordine e grado sul territorio regionale, ad eccezione dei servizi per l’infanzia, interferisce, in modo non coerente, con l’organizzazione differenziata dei servizi scolastici disposta dal sopravvenuto DPCM 3 novembre 2020”.

Il Dpcm, spiega il Tar, “colloca la Puglia tra le aree a media criticità (c.d. “zona arancione”) e persino per le aree ad alta criticità (c.d. “zone rosse”) prevede la didattica in presenza nelle scuole elementari”.

La sezione di Lecce del Tar della Puglia, nello stesso giorno in cui un’altra sezione dello stesso tribunale amministrativo ha accolto una istanza simile, ha invece detto scuole chiuse. Il tribunale ha ritenuto “prevalente” il diritto alla salute su quello allo studio, fissando l’udienza collegiale di merito al 25 novembre, il giorno dopo la scadenza dell’ordinanza regionale che da fine ottobre ha disposto la didattica a distanza in tutte le scuole a partire dalle elementari.

Chi ha ragione?

Al Quotidiano di Puglia risponde l’avvocato amministrativista Angelo Vantaggiato. “Al netto del merito della questione di cui si discute – spiega – ritengo debba prevalere la decisione presa a Bari, sia perché i giudici si sono espressi su un ricorso presentato dal Codacons, che ha maggiore potere di rappresentanza rispetto a singoli cittadini, sia perché hanno emanato un provvedimento che ha valore generale, dunque prevalente rispetto al decreto di Lecce che, semplicemente, conferma l’ordinanza”.

Dunque da lunedì alunni e studenti di elementari e medie potranno tornare in classe, alla didattica in presenza. Vantaggiato chiarisce anche che il Tar Bari “ha fornito, nel decreto, una chiave di lettura utile alla Regione per la predisposizione di eventuali, successive ordinanze sulla scuola”. 

Il rebus della didattica a distanza

“In Puglia molte scuole e molti studenti non sono sufficientemente attrezzati per la didattica digitale a distanza”, ne consegue che l’ordinanza di chiusura disposta dalla Regione Puglia il 28 ottobre (e con effetto dal 30) “si traduce in una sostanziale interruzione delle attività didattiche e dei servizi all’utenza scolastica”: lo scrive il Tar Puglia nel decreto con cui è stata disposta la sospensione cautelare dell’ordinanza.

“Il rilevato profilo di inadeguatezza del sistema scolastico pugliese ad attivare subito la Dad costituisce ragione di urgenza per disporre la misura cautelare”, è scritto nel decreto. (Fonti Ansa e Agi).

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