Sea Watch ferma davanti a Lampedusa. Ue: “Fate scendere i migranti, lo dice la legge”

Sea Watch resta ferma a un miglio da Lampedusa circondata dalla Guardia costiera. Migranti sbarcano o no? (foto Ansa)
Sea Watch resta ferma a un miglio da Lampedusa circondata dalla Guardia costiera. Migranti sbarcano o no? (foto Ansa)

ROMA – I migranti a bordo della Sea Watch (la nave Ong ancora ferma a un miglio da Lampedusa) vanno fatti sbarcare e registrati. “C’è la legge europea che prescrive che tutti i nuovi arrivati sul territorio europeo devono essere registrati e devono essere prese le loro impronte digitali, non ci sono eccezioni a queste regole e le conseguenze sono le procedure di infrazioni, ma non siamo a questo stadio”. Lo dice una portavoce della Commissione europea a chi le chiedeva di commentare se ci sono delle conseguenze per un paese che non rispetta l’obbligo di registrare i migranti e se ci sono delle conseguenza a lungo termine.

La Commissione europea è in contatto con diversi Stati membri per trovare una soluzione per il trasferimento dei migranti a bordo della Sea Watch 3, ma una soluzione sarà possibile solo dopo lo sbarco. Per questo motivo, Bruxelles chiede all’Italia “una soluzione rapida” della vicenda. Lo dice il commissario europeo all’immigrazione, Dimitrsi Avramopoulos.

“La Commissione è strettamente coinvolta nel coordinamento con gli Stati membri per trovare una soluzione per il trasferimento dei migranti a bordo del Sea Watch 3 una volta sbarcati – dice Avramopoulos – alcuni Stati membri dimostrano la volontà di partecipare a tali sforzi di solidarietà, ma una soluzione per le persone a bordo è possibile solo una volta sbarcati. Questo è il motivo per cui spero che l’Italia contribuirà a una rapida risoluzione delle persone a bordo. Allo stesso tempo, invito gli altri Stati membri a mostrare solidarietà”. “Continueremo a stare accanto all’Italia e tutti gli Stati membri sotto pressione – aggiunge il commissario Ue – è solo attraverso un approccio europeo congiunto, mano nella mano con i nostri partner esterni, che saremo in grado di trovare soluzioni reali”.

Gli avvocati Leonardo Marino e Alessandro Gamberini, legali della Sea Watch, hanno intanto presentato un esposto alla procura della Repubblica di Agrigento. “Vogliamo portare all’attenzione dei magistrati – spiegano – i tratti essenziali della vicenda, relativa alla presenza, davanti al porto di Lampedusa, della nave ‘Sea Watch 3′”, con a bordo, oltre all’equipaggio, 42 persone, tra le quali tre minori non accompagnati, soccorsi il 12 giugno in acque internazionali, a circa 47 miglia dalle coste libiche.

Passata la notte la Sea Watch, la nave della Ong tedesca con 42 migranti a bordo, è ancora ferma a un miglio dal porto di Lampedusa. Com’è la situazione?

La situazione è che l’imbarcazione, su cui ieri sono saliti i finanzieri per controllare i documenti della nave e i passaporti dell’equipaggio, è circondata da alcune motovedette della Guardia costiera.

“Le autorità italiane sono salite a bordo impedendoci di attraccare – ha detto la capitana – Hanno controllato la nave ed i passaporti dell’equipaggio e ora attendono istruzioni dai loro superiori. Io spero veramente che facciano scendere presto i migranti soccorsi”. 

Nella notte l’autorizzazione non è arrivata, anzi la mossa della giovane comandante della nave ha fatto infuriare il ministro Salvini che ha detto: “”Da cittadino italiano mi chiedo se qualcuno sarà arrestato, perchè è come se si fosse forzato un posto di blocco”. Il ministro ha poiminacciato l’Europa: “Se continuerà a dimostrare disinteresse e abbandono verso l’Italia non vorrei dover ricorrere a non identificare più nessun immigrato che arriva,  non inserendo i dettagli anagrafici nella banca dati europea, in modo tale che chiunque sia libero di andare dove vuole. A mali estremi, estremi rimedi”.

Cosa succederà oggi? Che fine faranno i migranti? Al momento nessuno ancora lo sa. Salvini tuona e minaccia ma al momento la situazione resta surreale con la nave della Ong che resta bloccata a un miglio dalla costa mentre a fianco continuano a sbarcare altri migranti su barchini di fortuna. 

“Buongiorno Ue – scrive la ong tedesca Sea Watch in un tweet – Ieri, a causa di un’emergenza, siamo entrati nelle acque italiane. La guardia costiera e la Guardia di finanza sono stati a bordo. Abbiamo aspettato una notte, non possiamo più aspettare. La disperazione delle persone non è qualcosa con cui giocare”. 

La capitana tedesca alla guida della nave, oltre alla multa fino a 50mila euro, rischierebbe come ipotesi di reato le accuse di rifiuto di obbedienza a nave da guerra, per il quale la pena massima è di due anni, e resistenza o violenza contro nave da guerra per il quale il codice della navigazione prevede fino a 10 anni. E le potrebbe venir contestato anche il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina per il cui sono previsti dai 5 ai 15 anni. 

Fonte: Agi, Ansa.

 

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