“Sei nero, non entri in discoteca”: il caso dei ragazzi respinti dal locale a Merano

di Redazione Blitz
Pubblicato il 22 Dicembre 2021 - 09:45 OLTRE 6 MESI FA
"Sei nero, non entri in discoteca": il caso del ragazzo respinto dal locale a Merano

“Sei nero, non entri in discoteca”: il caso del ragazzo respinto dal locale a Merano FOTO ARCHIVIO ANSA

Un sabato sera in compagnia, come tanti altri, per andare con gli amici in una discoteca, ma a due amici viene negato l’accesso perché di colore. E’ quanto è successo lo scorso fine settimana a Merano, come raccontano Robel e Michael, i due ragazzi, al quotidiano Alto Adige. I due giovani arrivano con altri amici che possono invece accedere al locale. “Tu non entri”, dice il buttafuori a Robel. Vengono “rimbalzati” – così il loro racconto – anche altri ragazzi: chi nero, chi romeno, chi albanese e anche un giovane nato a Napoli.

Le parole del gestore della discoteca di Merano

Secondo il gestore del locale – interpellato dall’Alto Adige – “solitamente sta fuori chi gira con compagnie poco raccomandabili o chi ha dato problemi in passato”. “Come si possono respingere tutte le persone ‘straniere’ per il semplice sospetto che siano delinquenti”, ribattono i due ragazzi che hanno comunque ripreso la scena davanti al locale con il telefonino. “Il video l’abbiamo fatto perché eravamo increduli. Quel che stava succedendo andava documentato. Non volevo svegliarmi col rimpianto il giorno dopo. Bisogna far vedere dove stiamo andando”, spiegano al giornale.

I due comunque non demordono e insistono per poter raggiungere gli amici all’interno del locale, ma il buttafuori, peraltro anche lui di probabile origine straniera, resta irremovibile. “Se non è questione di razzismo portateci qua fuori un nero che avete fatto entrare”, chiedono Robel e Michael. Ma il buttafuori si allontana senza rispondere.

La storia dei due ragazzi di colore

I due giovani sono nati in Etiopia, ma cresciuti in Alto Adige e si sentono italiani. Michael è stato adottato a due anni e mezzo e ora frequenta l’università a Torino. L’amico Robel è arrivato in Italia a sei anni e ha la passione dello sport, gioca infatti nel campionato di Eccellenza del Rotaliana. “Sono sempre stato accolto bene da tutti. Non ho mai subito atti discriminatori: crescendo mi sono accorto che forse si trattava di discriminazione ‘passiva’, non immediatamente riconoscibile”, spiega all’Alto Adige. Racconta di sentirsi più a suo agio e bene accetto a Londra. Il giovane ha anche partecipato all’ultima manifestazione antirazzista in piazza Walther a Bolzano.

Dal governatore altoatesino Arno Kompatscher arriva una netta condanna. “Non bisogna giudicare prima di conoscere esattamente i fatti – ha commentato – ma le notizie che ci giungono vanno nella direzione di una conferma. Se così fosse, è un fatto che va condannato e che deve avere delle conseguenze”. “Rimango senza parole, è una cosa inaccettabile”, conclude il presidente della Provincia.