Serafino Preda, l'alpino 95enne umiliato dall'Inps: revocata pensione (8 euro!) di reduce di guerra Serafino Preda, l'alpino 95enne umiliato dall'Inps: revocata pensione (8 euro!) di reduce di guerra

Serafino Preda, l’alpino 95enne umiliato dall’Inps: revocata pensione (8 euro!) di reduce di guerra

Serafino Preda, l'alpino 95enne umiliato dall'Inps: revocata pensione (8 euro!) di reduce di guerra
Serafino Preda, l’alpino 95enne umiliato dall’Inps: revocata pensione (8 euro!) di reduce di guerra

ROMA – Serafino Preda, l’alpino 95enne umiliato dall’Inps: revocata pensione (8 euro!) di reduce di guerra. A 95 anni, una scheggia di mina in corpo ricordo della disastrosa campagna di Russia nel 1942, una vita alla fabbrica Legler in Val Brembana, l’ex alpino Serafino Preda non riceve più l’incredibile pensione da 8 euro che l’Inps gli corrispondeva e che non gli corrisponde più perché quella maledetta scheggia deve per forza esser “scomparsa”.

Vicenda assurda quella raccontata dal Corriere.it: a partire dalla mancanza di spiegazioni (giusto un laconico messaggio), per finire all’inestricabile labirinto burocratico che hanno fatto alzare bandiera bianca ai figli che, per una questione di principio, hanno tentato l’inutile via dei ricorsi.

La sua pensione, oggi, si compone di tre voci: anzianità, reversibilità della moglie scomparsa, una piccola quota da ex combattente. «Quota che però viene cancellata a un certo punto, come nulla fosse». La cifra contestata è irrisoria: 203,13 euro per il periodo che va da gennaio 2014 a novembre 2015, cioè 8,8 euro al mese. La raccomandata è del 2016, parla di «maggiorazione per gli ex combattenti non spettante» e comunica che sarà trattenuta dalla pensione. Serafino a questo punto si chiude nel silenzio per l’amarezza. «Non fatemi più dire nulla». (Anna Gandolfi, Corriere.it)

 

 

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