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Serena Mollicone, Franco e Marco Mottola: “Siamo innocenti”

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Serena Mollicone (Ansa)

ROMA – “Sono e siamo totalmente innocenti”. A 18 anni dal delitto di Serena Mollicone, uccisa ad Arce in provincia di Frosinone nel 2001, l’ex maresciallo dei carabinieri Franco Mottola rompe il silenzio respingendo ogni accusa.

Per lui, per il figlio e per la moglie la Procura di Cassino ha chiesto il rinvio a giudizio per l’omicidio della giovane. Franco Mottola spiega la sua versione: “Respingo ogni accusa. Della morte di Serena non so e non sappiamo nulla”. Mottola ha spiegato ancora: “Se Serena doveva andare da mio figlio poteva citofonare direttamente al nostro alloggio e non c’era bisogno che suonasse in caserma facendosi vedere dal piantone”.

L’ex maresciallo ha poi sottolineato che il brigadiere Santino Tuzi, trovato morto suicida nel 2008, “dice una sciocchezza sul fatto che dovesse avere confronto con me”. “Nessuno di noi – ha precisato – aveva la notizia di questo colloquio, queste notizie sono false e infondate”. “Ci auguriamo che vengano scoperti l’assassino di Serena e i loro complici”, ha poi aggiunto Franco Mottola. “Noi ci siamo chiusi a riccio da quando ci siamo accorti di essere diventati oggetto di facili accuse”, ha concluso.

“Non ho mai fatto del male a Serena Mollicone. La mattina del 1 giugno non l’ho vista. Su di me Santino Tuzi ha mentito, ha detto una menzogna”, ha detto dal canto suo Marco Mottola, figlio dell’ex maresciallo, aggiungendo: “Nella mia vita ho commesso tanti errori e dato problemi ai miei genitori ma a loro ho chiesto scusa. Abbiamo fiducia nella giustizia, per il resto parleremo con i giudici”.

Avvocato Mottola: “Nelle carte prova della loro innocenza” 

“Nelle carte dell’accusa c’è già la prova provata che i Mottola sono innocenti”, ha sottolineato l’avvocato Francesco Germani, difensore della famiglia Mottola. Il legale, parlando poi dell’udienza preliminare che si terrà il 15 gennaio prossimo, ha sottolineato che se l’esito dovesse essere il rinvio a giudizio “questo sarebbe condivisibile sotto il profilo umano ma non giuridico”.

Per il difensore della famiglia Mottola, l’avvocato Francesco Germani, “è un’assurdità” che il maresciallo Franco Mottola coprisse i traffici di droga del figlio. Sempre rispondendo alle domande, il legale ha precisato che “non c’è nessuna prova che Serena Mollicone sia entrata in caserma” il 1 giugno del 2001 e “non c’è nemmeno la prova che sia uscita dalla caserma”.  Anche perché, ha spiegato l’avvocato, “Santino Tuzi ha detto di non essere stato fermo al cancello”.

“Siamo convinti che ci sarà un giudice a Berlino che riconoscerà l’innocenza dei Mottola che stanno subendo un calvario, cosa che non è degna di paese di civile. Sono 9 anni che i Mottola sono iscritti nel registro degli indagati e non si sa se saranno processati. E una cosa indegna di un paese civile”.

“C’è anche una testimonianza indiretta ma molto importante che segnala la presenza di Marco Mottola alle 11.30 in piazza ad Arce” che “si trova negli atti del processo ma che non è stata inclusa tra le fonti di prova”. In realtà, ha spiegato l’avvocato, sono numerose le testimonianze raccolte dalla procura, che poi non sono indicate tra le fonti di prova.

I Mottola si vogliono sottoporre al processo, non fuggono, lo affrontano serenamente” ha annunciato il criminologo Carmelo Lavorino, coordinatore della difesa della famiglia Mottola. “Saranno presenti anche all’udienza preliminare e nel caso di un rinvio a giudizio non si avvarranno della facoltà di non rispondere e risponderanno alle domande di tutti”. L’udienza preliminare si terrà mercoledì 15 gennaio al Tribunale di Cassino.

Fonte: AdnKronos

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