ROMA – La salma di Serena Mollicone è stata riesumata martedì mattina per essere analizzata, a distanza di 15 anni dalla morte, dai medici legali alla ricerca di tracce dell’assassino. Il padre di Serena, la ragazza di Arce trovata morta in un boschetto nel giugno 2001, ha passato la notte sulla tomba della figlia per paura che qualcuno potesse impedire la riesumazione, potesse cancellare le eventuali tracce che dovessero condurre all’assassino.
“La mia paura adesso è che possa succedere qualcosa al cimitero, prima che Serena venga portata via”, ha detto lunedì Guglielmo Mollicone, il papà di Serena, commentando la decisione della procura di Cassino, titolare dell’inchiesta, di far riesumare la salma per procedere a nuovi accertamenti. “Ho il terrore di questo – ha aggiunto -, di quella gentaglia che non ha paura di poter far male a Serena anche adesso e distruggere quello che c’è da poter accertare”.
“Avevo promesso a Serena che mai più nessuno l’avrebbe toccata nella sua tomba. Purtroppo ho deciso di dare il mio assenso alla riesumazione perché la verità potrebbe essere anche qui”, ha aggiunto Guglielmo Mollicone. “Non posso essere contro la verità – ha aggiunto Guglielmo -, la rimozione di Serena significa fare accertamenti con sistemi di ultima generazione e quindi, forse, trovare lì elementi che possano inchiodare chi mi ha fatto tanto male”.
Serena Mollicone era di Arce (Frosinone) e aveva 18 anni al momento della scomparsa avvenuta il primo giugno 2001. Venne ritrovata dopo due giorni uccisa, legata e imbavagliata in un boschetto di Anitrella, in località “Fonte Scura”, che ora ha preso il nome di Fonte Serena. Le indagini, dopo quindici anni, non hanno ancora portato a scoprire l’assassino della studentessa e adesso la procura di Cassino, che indaga sul giallo di Arce, ha deciso di procedere con nuovi accertamenti che hanno comportato, a distanza di quasi quindici anni, alla riesumazione della salma della ragazza per trasferirla a Milano, nell’istituto di medicina legale.