ROMA – Ore contate per Sergio Marchionne. L’ex amministratore delegato di Fca è ricoverato in terapia intensiva e le sue condizioni sono irreversibili [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play]. La notizia non viene confermata dall’azienda ma vari organi di informazione invece sostengono che i parenti più stretti (soprattutto la compagna Manuela Battezzato e i figli) del manager siano in Svizzera al suo capezzale.
Che la situazione fosse grave si era capito già dalle prime ore di sabato 21 luglio, quando Fca, Ferrari e Cnh (le aziende di cui Marchionne era amministratore delegato) avevano convocato i cda in fretta e furia per la sua successione.
I rumors sono proseguiti incontrollati, fino all’indiscrezione di Dagospia, che parlava senza mezzi termini di tumore al polmone e di Marchionne in coma. A giustificare i timori sulla salute del manager anche le parole di John Elkann, che ha scritto una lettera ai dipendenti Fca per rendere loro noto che “Sergio non sarebbe più tornato”.
Ripercorriamo però la malattia di Marchionne. Oltre un mese fa aveva presentato il piano industriale di Fca 2018-2022, un piano che ora sarà Manley a portare avanti, e aveva commentato: “Tutti i cambiamenti che si prospettano non rappresentano una minaccia. In Fca abbiamo imparato a vivere nell’incertezza e siamo pronti a ogni eventualità”. Poi la presentazione della Jeep Wrangler in dotazione ai carabinieri lo scorso 27 giugno, in cui appariva sorridente ma pallido e stanco.
Dopo la presentazione, l’ex numero uno di Fca è arrivato nella sua camera in una clinica di Zurigo. Dal 28 giugno scorso è ricoverato, con la figlia e la compagna di una vita al suo fianco. Un’operazione alla spalla destra, questa la versione fornita. Poi il 21 luglio l’annuncio a sorpresa, la società inizia a trovare i suoi sostituti e infine dichiara “con profonda tristezza”, che le sue condizioni sono peggiorate improvvisamente.