ROMA – Il primo serial killer della storia della Italia unita si chiamava Antonio Boggia, era amministratore di condominio, in 10 anni uccise 4 persone. Siamo nella Milano del 1800 dove incontriamo il primo degli oltre 40 assassini seriali della storia del nostro Paese dal dopoguerra ad oggi, Antonio Boggia.
In dieci anni (dal 1849 al 1859) uccise quattro persone, 3 uomini ed una donna. Vittime di età compresa tra i 18 e i 70 anni. I suoi omicidi sono chiamati i delitti della Stretta Bagnera, avvenuti proprio nello scantinato di una viuzza del centro di Milano, che ancora oggi porta il nome di stretta Bagnera.
Il Boggia faceva amicizia con le sue vittime future, usciva a bere con loro, poi le convinceva a seguirlo nel suo tugurio e lì le ammazzava con un colpo alla nuca. Una volta uccisa, giaceva accanto alla vittima, accusato di necrofila e necromania, in almeno un caso decapitò e fece a pezzi il corpo. Sceglieva come vittime persone sole, che non avessero amici o parenti, in modo da poter svaligiare tranquillamente le loro case e vendere i mobili senza che nessuno avesse nulla da obiettare.
Dopo l’arresto, inizialmente negava ogni tipo di coinvolgimento, poi si aprì e la sua confessione ancor oggi dà i brividi:
“Mentre la donna parlava vidi una scure: mi colse un estro e le vibrai un fortissimo colpa al capo”.
Così disse Broggi al processo. Processo in cui non mostrò alcun pentimento; fu condannato a morte ed ucciso per impiccagione. Era un amministratore di condominio e, come ogni serial killer che si rispetti, il tranquillo, cordiale e sempre affidabile vicino di casa.