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Serle con Mirko Franzoni che ha ucciso il ladro: “Abbiamo paura”

di admin |17 Dicembre 2013 11:16

Serle con Mirko Franzoni che ha ucciso il ladro: “Abbiamo paura”

BRESCIA – “Abbiamo paura e siamo con Mirko Franzoni“. Gli abitanti di Serle, paese in provincia di Brescia, sono con la famiglia del ragazzo che ha sparato e ucciso il ladro che aveva rubato nella casa del fratello. Franzoni ha dichiarato di aver sparato durante una colluttazione, ma la ricostruzione non convince gli investigatori. Franzoni è stato arrestato con l’accusa di omicidio e l’autopsia è stata disposta sul corpo del ladro, un albanese di 26 anni.

Davide Milosa sul Fatto Quotidiano scrive che il paese è con lui:

““Colpo accidentale”, riferirà Mirko ai carabinieri che da lì a poco lo arresteranno con l’accusa di omicidio volontario. Qui al bar, però, la solidarietà alla famiglia Franzoni è totale. “Guardi – racconta la signora Carla seduta davanti a un bicchiere di bianco – io ho paura, la notte, ormai non dormo più”. Il sentimento è comune. “Mio figlio – confida un’altra signora – ormai quando viene buio non gioca più fuori, torna subito a casa e si mette dietro la finestra per controllare chi passa”.

Gianluigi Zanola, sindaco di Serle, spiega al Fatto Quotidiano:

“Questa sera – ci ha detto ieri (16 dicembre, ndr) – ci sarà una fiaccolata e un incontro con le varie associazioni”. Un modo “per tranquillizzare” ed evitare azioni solitarie. “Tanto più – spiega Zanola – che qui gli stranieri rappresentano il 5% e sono tutti integrati”. Anche se poi l’impressione è che “le bande criminali abbiamo fatto un salto di qualità” pensando “di godere di un senso di impunità”.

I cittadini di Serle, Comune di 3mila anime, spiegano che i furti sono sempre più frequenti:

“L’allarme sono i furti – ribadisce il titolare del vicino ristorante Tre Cantù – e non solo ora, già da mesi”. E del resto a camminare tra le strade del paese ci si accorge che tutte le finestre hanno le sbarre. In mezza giornata gli allarmi delle case hanno suonato tre, quattro volte. “Qui ci arrangiamo come possiamo”, raccontano sotto i portici del palazzo del Comune. Serle vive sull’estrazione del marmo. L’hobby principale è la caccia. “Ognuno – spiega un investigatore – si tiene un fucile in casa o anche di più”.

Milosa ricostruisce la vicenda:

“Ci sono due ladri in casa”, dicono. Mirko entra e li vede fuggire dal balcone. Che succede poi? Per oltre mezz’ora, insieme ad amici e vicini, li cerca in giro. Il meccanico, poi, rientra a casa. Qui, ragionano i carabinieri, prende il fucile e da solo torna in strada. Cerca i ladri. Li troverà due ore dopo in vicolo Castagneto. Oltre ci sono i boschi . Uno dei due scappa forse in auto ed è attualmente ricercato, l’altro, invece, resta. Poi il colpo fatale tra spalla e petto. Un cittadino sente lo sparo e chiama i carabinieri. L’allarme alle forze dell’ordine arriva oltre due ore dopo che i ladri sono fuggiti dalla villetta. “Non è possibile – si sfoga un investigatore – per tutto questo tempo nessuno ci ha avvisati, lasciando che un uomo girasse armato per il paese”.

Ora Franzoni è agli arresti nel carcere di Canton Mombello e il 17 dicembre è fissato l’interrogatorio di garanzia. Sul suo corpo non vi sono segni di colluttazione e gli inquirenti continuano le indagini per cercare di ricostruire quanto accaduto.

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