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Shoah. Avvenire: negazionismo un reato? Trasformerebbe i bugiardi in martiri

di admin |17 Ottobre 2010 16:54

Anna Foa

Una legge contro il negazionismo? Per il quotidiano dei vescovi “Avvenire” sarebbe controproducente e rischierebbe di trasformare dei ”bugiardi” addirittura in ”martiri della libertà di pensiero, il che sarebbe davvero un risultato paradossale”. Il giornale della Cei ospita in seconda pagina un editoriale di Anna Foa che prende spunto dalla proposta del presidente della comunità ebraica romana Riccardo Pacifici di introdurre il ”reato penale di negazionismo” sulla Shoah.

Una proposta che ha raccolto il consenso bipartisan delle forze politiche ma sulla quale Foa non nasconde tutte le sue perplessità: ”Il negazionismo non ha nulla dell’interpretazione storica, è una bugia” e ha come scopo quello di ”assassinare la memoria, come i nazisti assassinavano gli esseri umani”, premette l’editorialista.

”Detto questo – aggiunge Foa – non ho mai pensato neanche in passato che una legge volta a chiudere in galera David Irving o Claudio Moffa possa essere giusta e utile. Credo che a personaggi di tal fatta vada in primo luogo impedito di propagandare le loro idee attraverso i media e, soprattutto, l’insegnamento”.

”Una legge contro il negazionismo – sottolinea infatti – rischierebbe di attribuire a delle bugie lo statuto ben più nobile di opinioni storiografiche”. E punire ”i bugiardi” con la galera ”rischierebbe di farne dei martiri della libertà di pensiero”. Insomma, ”gli esiti – sostiene Foa – potrebbero essere peggiori del male”.

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