Si esaurisce la batteria del respiratore: bimbo muore a Mantova

Pubblicato il 13 Gennaio 2010 - 18:53 OLTRE 6 MESI FA

Non ci sarebbe stato nessun malfunzionamento del respiratore al quale era attaccato il bambino mantovano, ma di origini albanesi, morto domenica scorsa a casa sua a Castellucchio (Mantova). Lo ha precisato l’azienda che forniva i ventilatori alla famiglia, la Sapio Life, secondo la quale il bambino nelle ultime ore di vita sarebbe rimasto attaccato ad un macchinario che stava per esaurire la batteria, senza che nessuno lo sostituisse.

La drammatica vicenda viene riportata dal quotidiano La Gazzetta di Mantova, con alcune dichiarazioni della madre, che ha espresso dei dubbi sul funzionamento del macchinario. Il bambino, Arber, 12 anni, due anni fa era stato colpito da un’infezione cerebrale che lo aveva completamente paralizzato. Poteva vivere solo attaccato ad un respiratore artificiale. Domenica all’alba i familiari lo hanno trovato agonizzante e nonostante l’intervento dei medici è morto.

Con un comunicato di precisazioni interviene la Sapio, esprimendo inoltre sostegno al dolore della famiglia. «Come è uso in questi pazienti, Sapio Life aveva fornito due respiratori identici, perfettamente intercambiabili fra loro», ricorda l’azienda precisando che su queste apparecchiature vengono effettuate regolarmente da tecnici specializzati le manutenzioni e che per qualsiasi problema c’é un’ assistenza 24 ore su 24.

Da ulteriori analisi è emerso che il ventilatore installato il mattino di sabato era stato sostituito nel pomeriggio, pur in assenza di anomalie registrate, con il secondo respiratore in dotazione. Dai dati del tracciato della macchina questo secondo apparecchio, pur funzionando regolarmente, non risulta però connesso all’alimentazione di rete ma alimentato solo a batteria. Alla mezzanotte circa di sabato il ventilatore ha cominciato a generare allarmi sonori e visivi per batteria scarica.