Ora è vero: la Sicilia ha numeri da zona gialla. Questo perché sia i ricoveri in terapia intensiva che quelli (Covid) in reparti ordinari hanno superato la soglia fatidica. Che, per andare in zona gialla, vuol dire almeno 10% di posti letto occupati in terapia intensiva e 15% negli altri reparti. A oggi, in Sicilia la situazione dice rispettivamente 11% e 20%.
Al contrario di quello che avviene in Italia, dove la curva dei contagi da Coronavirus sta dando iniziali segni di ripresa.
Sicilia, numeri da zona gialla
Agenas indica che proprio per la Sicilia tutti e due i parametri, ricoveri in area medica e intensiva, sono oltre i limiti previsti. Con le terapie intensive che restano all’11% e le aree mediche che salgono al 20% (+1%). “Una situazione sospesa”, la definiscono gli scienziati. Che indicano però quanto a pesare sia quel gruppo di oltre 4 milioni di ultracinquantenni e tanti giovani non ancora vaccinati.
Intanto i dati delle ultime 24 ore registrano 7.548 i positivi (il giorno prima erano stati 6.076) e 59 vittime rispetto alle 60 di ieri. Sono 499 i pazienti ricoverati in terapia intensiva, 5 in meno nel saldo tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri sono 34. I ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 4.023, 13 in meno del giorno precedente. Il tasso di positività è del 3,09%, in aumento rispetto al 2,28% di ieri.
Secondo l’analisi del matematico Giovanni Sebastiani, dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo ‘M. Picone’, del Cnr, è in frenata la crescita degli ingressi giornalieri nelle terapie intensive così come i decessi, mentre rallenta molto il ritmo della campagna vaccinale. “Dopo aver stazionato su un plateau per circa dieci giorni, l’analisi delle differenze settimanali della curva dei positivi totali rivela negli ultimi quattro giorni una ripresa del contagio. Da confermare con i dati dei prossimi giorni”, osserva il matematico.
Coronavirus in Italia: la frenata della curva
Sempre a livello nazionale, prosegue, “continua la frenata della crescita della curva media degli ingressi giornalieri nelle unità di terapia intensiva, che dovrebbe raggiungere il massimo tra 5-7 giorni”. Si notano poi “minimi segni iniziali di frenata della crescita della curva media dei decessi a livello nazionale, che dovranno essere confermati”.
A livello regionale, i dati epidemiologici relativi a martedì 24 agosto, giorno al quale fa riferimento il monitoraggio settimanale del venerdì, indicano che “nonostante l’aumento dei posti disponibili ufficiali nei reparti ordinari e in quelli di terapia intensiva, la Sicilia è oltre le rispettive soglie del 15% e 10% per occupazione di posti e quindi, a rigore, dovrebbe essere dichiarata zona gialla venerdì 27 agosto, con entrata in vigore effettiva lunedì 30 agosto”.
I numeri delle altre regioni: la Sardegna rischia
Valori quasi da zona gialla per la Sardegna. Dove le percentuale dei ricoveri è del 14% nei reparti ordinari e dell’11% nelle terapie intensive. Per quanto riguarda la copertura vaccinale, attualmente corrisponde al 63% e nella fascia di età fra zero e 19 anni è del 17%, “molto bassa – osserva l’esperto – alla luce dell’inizio delle attività didattiche tra tre settimane circa”.
I dati di Sebastiani indicano inoltre che nelle ultime quattro settimane è progressivamente diminuita la media settimanale del numero di dosi di vaccino somministrate al giorno, passando da 485.000 a 400.000, poi a 270.000 e a 200.000.