La sicurezza secondo Alemanno: Non vuoi farti stuprare? Vestiti bene e di sera stai a casa

ROMA –  Non vuoi rischiare in giro per strada la sera? Il comune di Roma pensa alla sicurezza delle donne consigliando loro più o meno di non uscire come vogliono e quando vogliono.

Siamo nel 2011 e la sicurezza secondo il sindaco Gianni Alemanno è riassunta in un opuscolo vademecum con 24 pagine di dritte e consigli per non dare nell’occhio ed essere molestate in strada o sul lavoro: “Non camminate in strade buie e non indossate abiti appariscenti”. L’illuminazione non è di certo il fiore all’occhiello della capitale e ci sarebbe da chiedere al sindaco se non sia il caso di fare una lista dei vestiti da potersi permettere in pubblico, come fa praticamente l’Iran di Ahmadinejad.

Già il titolo è tutto un programma:  “Sicurezza, un lusso che oggi noi donne vogliamo permetterci”. Le diecimila copie destinate alle viaggiatrici metro della capitale già hanno fatto alzare un polverone di critiche contro il sindaco di Roma Gianni Alemanno.

Capofila della battaglia la rivista femminista online, “Noi donne.org”. Si leggono così in rete commenti del tipo: “le donne non siano soggetti deboli da scortare a cui propinare fantomatici braccialetti elettronici con gps per chiedere soccorso”.

“Vogliamo una cultura – si legge nel manifesto ospitato in rete anche dal sito del movimento “Se non ora quando?”. L’appuntamento per manifestare è in piazza Trilussa, a Trastevere, Roma.

Anna di Lallo, autrice dell’opuscolo a chi l’attacca risponde: “Odio? Ma il mio voleva essere solo un modo per aiutare le fasce più deboli. Sono consigli forse banali, come mettere la borsetta nella busta della spesa. O tenere il cellulare in tasca quando si è da sole di notte, impostato sui numeri del 112 e 113. Consigli della nonna? Forse. Ma sempre validi”.

“Ci ho lavorato un anno su questo libretto, senza guadagnarci un soldo, sull’onda emotiva delle confidenze di un’amica “impazzita” per le continue telefonate e minacce di un uomo. Un anno trascorso ad ascoltare le richieste di tante donne, per capirne paure ed esigenze. Senza tralasciare le informazioni delle forze dell’ordine. Ho trascorso un sacco di tempo all’ufficio anti-stalking della questura”. Conclude con un dubbio Anna Di Lallo: “Forse la polemica è indirizzata al Campidoglio, perché l’opuscolo ha il patrocinio del Comune. Ma solo dopo che lo abbiamo realizzato, io l’ho proposto al delegato del sindaco per le Pari Oppurtunità, Lavinia Mannuni”. Anche se a pagina 8 è lo stesso sindaco, che sulla questione sicurezza ha vinto le elezioni, a spiegare il perché di questa pubblicazione. Scrive: “Per aiutarvi a sentirvi più sicure, sapendo che non siete sole”.

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