Concordia. “L’inchino fatto per le ultime 3 volte”, Schettino nei guai

La Concordia la notte del naufragio (Lapresse)

ISOLA DEL GIGLIO (GROSSETO) – E’ la sua stessa squadra che adesso racconta tutto e “incastra” il comandante Francesco Schettino e quella sua abitudine “a fare l’inchino” all’Isola del Giglio. Alberto Fiorito, ufficiale addetto alla sala macchine, racconta ai pm Giuseppe Coniglio e Maria Navarro: “L’inchino non viene fatto sempre, ma parecchie volte. Sicuramente, le ultime tre volte nella tratta Civitavecchia-Savona è stato fatto”.

Silvia Coronika, terzo ufficiale, dice ancora: “Quella notte ero di guardia in plancia. Il comandante, a circa 4 miglia dal Giglio, è salito sul ponte e ha disposto quasi subito l’inserimento della navigazione manuale. Perché, disse, bisognava eseguire un’accostata a dritta. L’accostata era prevista da Schettino sin da prima della partenza da Civitavecchia ed annotata sulla carta nautica e registrata sul sistema di navigazione integrato. Il comandante voleva avvicinarsi per fare l’inchino. Cioè per salutare da più vicino il comandante Palombo che abita al Giglio. Ha manifestato questa sua intenzione a Simone Canessa, l’addetto alla cartografia. Di questo sono certa. Sul ponte di comando, il comandante gli disse: ‘Vieni qui che dobbiamo tracciare una rotta per passare al Giglio e fare un inchino'”.

La Concordia della Costa Crociere si trovava a 150 metri dalla costa, troppo vicina alla riva e così ha urtato contro uno scoglio, ha perso stabilità e ha cominciato a imbarcare acqua. Il comandante, Francesco Schettino, credono gli investigatori, aveva da fare un inchino in grande visione, probabilmente per l’ex comandante Mario Palombo.

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