Silvia Romano, perquisizioni nella sede della Onlus Africa Milele Silvia Romano, perquisizioni nella sede della Onlus Africa Milele

Silvia Romano, perquisizioni nella sede della Onlus Africa Milele

MILANO  –  Perquisizioni dei caravinieri del Ros (Raggruppamento operativo speciale) nella sede di Africa Milele, la onlus per la quale lavorava Silvia Romano in Kenya quando è stata rapita nel 2018. 

Le perquisizioni sono state decise nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Roma sul sequestro della cooperante milanese.

Gli investigatori hanno acquisito documentazione relativa alla Onlus e acquisito materiale informatico.

La Procura vuole verificare se, quando Silvia Romano venne rapita, fosse stata messa in condizioni di svolgere le sue attività in sicurezza.

I carabinieri avrebbero copiato alcuni hard disk e il contenuto dei telefoni.

Nei 18 mesi in cui la cooperante era nelle mani dei sequestratori gli inquirenti avevano già condotto alcune indagini, ascoltando anche i vertici della Onlus per verificare le modalità del viaggio e della permanenza di Silvia Romano nel villaggio di Chakama.

Ora, dopo il racconto fatto dalla ragazza ai magistrati e alcune dichiarazioni rese dalla responsabile della ong, i magistrati potrebbero volere proseguire su questo filone.

Da quanto appreso Silvia Romano, reduce già da un’esperienza come volontaria in Africa, fece un colloquio e un corso on line e poi fu mandata nel villaggio in Kenya.

Conosceva l’inglese e dunque fu mandata in qualità di referente con diverse responsabilità.

“Non fu mai lasciata sola”, ha detto la responsabile di Africa Milele, Lilian Sora, sottolineando che per la sicurezza c’erano due “masai armati di machete” ma uno di loro “era al fiume” quando la ragazza fu rapita.

Silvia era arrivata il 5 novembre e fu rapita il 20: “Non avevamo fatto in tempo ad attivare l’assicurazione”, ha detto Lilian Sora. (Fonti: Agi, AdnKronos, Ansa)

 

 

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