ROMA – Silvia Romano è viva, “ci stiamo avvicinando”. Lo fa sapere la polizia del Kenya che in queste ore sta cercando con tutti i mezzi di stringere il cerchio attorno ai rapitori che dal 20 novembre tengono prigioniera la cooperante italiana.
“Tutto indica che li abbiamo quasi raggiunti”, ha detto fiducioso il comandante regionale della polizia Noah Mwivanda ai microfoni della televisione Ntv: “Ci aspettiamo – ha aggiunto – di ritrovare la ragazza viva”.
A dare un nuovo impulso alle ricerche sono state le informazioni ottenute dai tre principali sospettati, che erano stati in contatto con i rapitori e che al momento sono tenuti in custodia dalla polizia insieme ad altre 18 persone.
Il raggio delle operazioni è stato ora ristretto a una specifica area della foresta in cui si troverebbe la ragazza, nella regione costiera di Kilifi. Strade e punti d’accesso nella vegetazione, come mostrano le immagini televisive, sono pattugliati dalle forze dell’ordine, che sorvola l’area anche con gli elicotteri. L’obiettivo dei rapitori, ribadisce il comandante locale delle forze dell’ordine, era portare la ragazza nella confinante Somalia ma tutte le strade possibili, assicura, sono state sigillate.
La pista seguita nelle indagini resta comunque quella della criminalità comune e non del terrorismo targato al-Shabaab. Una delle preoccupazioni maggiori, in questo momento, è invece che alcuni residenti del posto stiano collaborando con i sequestratori dando loro rifugio, cibo e acqua.
Per gli eventuali fiancheggiatori la polizia ha minacciato una pesante incriminazione. Intanto un aiuto potrebbe arrivare dalla comunità dei pastori seminomadi che abita nella regione costiera e che oggi ha condannato il rapimento della cooperante italiana e annunciato di sostenere le ricerche.
Gli anziani della comunità hanno chiesto a tutti i membri di cooperare con gli agenti di sicurezza per arrestare i rapitori. Nei giorni scorsi la polizia ha fatto appello proprio ai residenti della zona, scarsamente popolata, e in particolare ai pastori, perché con la loro conoscenza del territorio diano una mano alla squadra impegnata nelle operazioni.
A chi fornirà informazioni che portino all’arresto dei criminali è stata offerta anche una taglia di un milione di scellini, circa 8.600 euro.