ROMA – Era composto da tre persone, secondo le prime ricostruzioni, il commando armato che oggi giovedì 3 luglio, intorno alle 9, ha ucciso Silvio Fanella.
La dinamica dell’agguato: le tre persone sarebbero salite al quinto piano del palazzo in via Gandolfi 19, zona Camilluccia, appartamento della cugina scelto da Fanella per scontare gli arresti domiciliari.
La ricostruzione dei testimoni: una lite, le urla e gli spari.
Attorno alle 9 qualcuno chiama il 113 raccontando di aver sentito un donna gridare e poi tre colpi d’arma da fuoco. Sul marciapiede di fronte alla palazzina, dove sono in corso i rilievi, c’è una lunga traccia di sangue.
L’uomo gravemente ferito si chiama Giovanni Battista Ceniti, in stato di fermo.
Ceniti sarebbe stato almeno fino a dicembre 2012 responsabile provinciale di CasaPound Italia in Verbanio-Cusio-Ossola (Vco).
Il presidente di CasaPound Gianluca Iannone ha dichiarato che un Giovanni Battista Ceniti è stato in effetti un responsabile locale dell’organizzazione di estrema destra in passato, espulso però “almeno 3 anni fa”, per “condotta non adatta al movimento”
“Giovanni Battista Ceniti era un militante di CasaPound fino a qualche anno fa, attivo in Piemonte, prima di essere espulso “per condotta non adatta al movimento”.
“L’abbiamo cacciato più di 3 anni fa e il suo gruppo venne sciolto, ma non era un dirigente, solo responsabile di una zona in provincia di Verbano-Cusio-Ossola – dice Iannone -. Aveva comportamenti poco seri. Ma forse si tratta di un caso di omonimia”.
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Secondo le prime ricostruzioni l’uomo avrebbe fatto parte del gruppo di fuoco: Fanella avrebbe risposto al fuoco dei killer e Ceniti sarebbe stato colpito.
Secondo alcune testimonianze Ceniti sarebbe stato visto uscire dall’edificio ferito sorretto da due uomini che poi lo avrebbero abbandonato in strada per fuggire.
“Le condizioni di Ceniti sono molto gravi ed attualmente si trova in prognosi riservata” fanno sapere dal Policlinico Gemelli.
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Gli altri due uomini del commando sono stati visti scappare a bordo di un’auto. L’auto della fuga, una Croma grigio metallizzato, è stata ritrovata non lontano dalla zona. La Croma (risultata rubata) è stata ritrovata un’ora e mezzo dopo l’agguato, in via Premuda.
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La caccia al commando. Mentre la polizia è a caccia della vettura, un tratto della via Trionfale, all’altezza di via Prisciano, è stato chiuso. La circolazione è deviata su via delle Medaglie d’Oro. Mentre la polizia è a caccia della vettura, un tratto della via Trionfale, all’altezza di via Prisciano, è stato chiuso.
Il video del Messaggero:
(foto LaPresse)