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Simon Gautier, le cinque domande del padre alla Procura che indaga sulla sua morte

Simon Gautier
Simon Gautier (Foto Ansa)

PARIGI – Cinque risposte: è tutto quello che chiede Dominique Gautier, padre di Simon Gautier, l’escursionista francese di 27 anni morto in un crepaccio in Cilento. 

Il padre del ragazzo non si dà pace. Manager delle poste francesi con nazionalità franco-canadese, Dominique Gautier è arrivato in Italia per assistere alla autopsia sul corpo del figlio, deceduto per choc emorragico dovuto alla rottura dell’arteria femorale.

In particolare l’evento emorragico avrebbe avuto origine dalla gamba sinistra che presentava evidenti rotture dei principali vasi sanguigni. Ma sul corpo di Simon sono state riscontrate diverse fratture esposte e composte ad entrambi gli arti inferiori ed il laceramento di tessuti. Danni e traumi importanti sono risultati pure alle vertebre. 

Il padre del giovane adesso pretende di sapere se davvero è stato fatto tutto il possibile per salvare il figlio. Per questo motivo, spiega Repubblica, ha consegnato al procuratore di Vallo della Lucania, Antonio Ricci, cinque domande a cui vuole dare risposta. Le ha recitate lui stesso, davanti ai giornalisti, trattenendo a fatica le lacrime.

“Perché, dove, come e a che ora è morto Simon? Perché la telefonata al 118 non ha permesso di geolocalizzarlo? Perché il 118 non l’ha aiutato a geolocalizzarsi da solo? Perché il 118 ha chiuso la telefonata? E infine, perché i soccorsi sono stati mobilitati con grande ritardo?”.

Gautier e la ex moglie e madre di Simon, Delphine Godard, attendono le risposte. Intanto, dopo l’autopsia, il corpo di Simon è stato dissequestrato e potrà essere riportato a casa, in Francia. Sulla morte dell’escursionista è stato aperto un fascicolo d’inchiesta finalizzato, soprattutto, a chiarire se ci sono state delle falle nella macchina organizzativa dei soccorsi. Si indaga per omicidio colposo.

Fonte: La Repubblica

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