Simona Riso, uno stupro nel passato. Forse da persona vicina. Lì la chiave della morte?

Simona Riso
Simona Riso

ROMA – Uno stupro subito nel passato, forse da una persona che le era vicina. La chiave della morte di Simona Riso, la ragazza di 28 anni morta in seguito a una caduta nella notte del 3 novembre, potrebbe essere là. Ne sono convinti almeno gli investigatori che si occupano della vicenda e che per ora non chiudono il tutto parlando di un semplice incidente.

Tutto parte da una frase, quella che Simona ha detto a chi l’ha soccorsa nella notte in cui è morta in ospedale, al San Giovanni. E’ il 3 novembre. Una vicina vede Simona stesa a terra, chiama l’ambulanza e i carabinieri. Simona è ferita ma ai soccorritori dice: “Sono stata picchiata e violentata”. In ospedale Simona ha un arresto cardiaco e muore poco dopo.

A questo punto il mistero si infittisce visto che dalle prime analisi si capisce subito che stupro non c’è stato, almeno non in quella notte. E allora? Allora gli investigatori guardano al passato. Perché uno stupro nel passato può avere a che fare con la depressione di Simona. Ma può avere anche a che fare con la sua caduta.

Di cose che non tornano ce ne sono diverse, a cominciare dalle chiavi di casa che Simona aveva in tasca. E’ l’elemento chiave per i familiari della ragazza: se vuoi ucciderti non pensi alle chiavi di casa. Gli investigatori vogliono vederci chiaro e quella dell’omicidio è una pista possibile. Il passato di Simona potrebbe spiegare molte cose.

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