Simona Riso violentata a 9 anni? Repubblica: “Non fu creduta”

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Simona Riso

ROMA – Simona Riso venne violentata a 9 anni, una violenza cui però nessuno volle credere? Mentre le indagini sulla ragazza caduta dalla terrazza del suo palazzo e morta all’ospedale San Giovanni di Roma vanno avanti, spunta un episodio della sua infanzia. Una violenza subita a 9 anni, ne parla Repubblica, cui però non seguì una denuncia.

Non si tratta solo di un triste episodio del passato della giovane. Gli inquirenti si starebbero convincendo che quella di Simona sia stata una caduta, accidentale o voluta è da chiarire, non un omicidio. Per questo, anche se si continua a procedere per omicidio volontario, è sempre più importante sapere come stesse davvero Simona quel giorno.

La ragazza assumeva, a causa di disturbi psicologici avuti in passato (anche qui, c’entra in qualche modo l’ipotetica violenza subita?), alcuni psicofarmaci. Medicinali non particolarmente forti ma che vanno comunque sospesi con gradualità. Se interrotti bruscamente possono infatti alterare lo stato d’animo. Ecco i dettagli su Repubblica:

Malgrado la famiglia respinga con violenza l’ipotesi di un gesto estremo, denunciando l’esistenza di un killer che ha voluto la morte di Simona, qualcosa nel passato della ragazza è stato determinante quella mattina. La violenza sessuale che ha subìto quando aveva nove anni e a cui nessuno ha mai creduto? Chi conosceva le abitudini di questa ragazza dall’aspetto esile e con una fragilità emotiva tanto evidente — come evidente era l’uso di psicofarmaci antidepressivi e contro la schizofrenia di cui faceva uso — ha dichiarato che quel terrazzo all’ultimo piano del condominio era il rifugio dove la ragazza passava ore da sola.

E allora l’esito dell’esame tossicologico sarà prezioso per indicare se la receptionist calabrese avesse smesso di prendere quei farmaci all’improvviso. Perché se così fosse ci sarebbe un collegamento diretto col suo gesto estremo: quel tipo di farmaci va sospeso con gradualità, altrimenti la sintomatologia per cui erano stati prescritti torna con violenza nei pazienti affetti da patologie depressive o schizofreniche. Al momento il fascicolo, coordinato dal procuratore aggiunto Pier Filippo Laviani, resta aperto per omicidio ma non èescluso che nell’ambito dello stesso procedimento si possano avviare approfondimenti sulla presunta violenza sessuale subita dalla giovane.

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