Sindacalista arrestato a Trento, l'accusa: "Ha estorto denaro a capo del personale"

TRENTO, 25 NOV – Un sindacalista di Trento e' stato arrestato dai carabinieri con l'accusa di avere estorto denaro al responsabile della gestione del personale di una societa' cooperativa di trasporto per conto terzi, di origine calabrese. Il sindacalista, di 46 anni, secondo l'accusa, nel luglio scorso avrebbe avvicinato il capo del personale e, con la scusa di garantire la tutela dei lavoratori, gli avrebbe proposto di versare 400 euro al mese ''per stare tranquillo, evitando vertenze del personale''.

La vittima della presunta estorsione ha preso tempo e non ha versato nulla. Cosi' il sindacalista nei giorni scorsi sarebbe tornato alla carica proponendo una prima tranche di 500 euro e poi versamenti dilazionati per un totale di 2.000 euro. A questo punto il responsabile del personale e' andato dai carabinieri a denunciare il fatto. A seguito delle indagini e' scattato l'arresto per estorsione. Gli inquirenti non escludono che il sindacalista sia coinvolto in altri episodi di questo tipo.

L'arrestato e' Giovanni Bossini, ex segretario responsabile della Fit Cisl del Trentino, attualmente membro della segreteria, operaio in una ditta di trasporti.

Il suo arresto e' stato effettuato dai carabinieri in flagranza di reato. Subito dopo aver raccolto la denuncia, i militari del Nucleo investigativo di Trento hanno suggerito al titolare della ditta di incontrare il sindacalista per consegnargli 1.500 euro da lui richiesti.

Avvenuta la consegna, i carabinieri hanno bloccato Bossini trovandogli addosso le banconote, che in precedenza erano state fotocopiate. In un primo tempo l'uomo avrebbe detto che la somma era destinata a operai in cassa integrazione, poi avrebbe ammesso che i soldi erano per se'. Bossini, secondo i carabinieri, nei contatti avuti con la vittima della presunta estorsione ha agito con molta disinvoltura, prefigurando la richiesta di un vero e proprio pizzo.

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