Sismi: chiesto rinvio a giudizio per Pollari e Pompa

Per i due ex membri del Sismi la principale accusa è quella di peculato – Risorse umane e mezzi del Sismi sarebbero stati infatti utilizzati per attività non istituzionali, in particolare con l’obiettivo di creare un archivio riservato con dossier su numerosi magistrati, giornalisti e funzionari dello Stato – Obiettivo? «Disarticolare con mezzi traumatici» l’opposizione al governo
Niccolò Pollari

La procura di Perugia ha chiesto il rinvio a giudizio dell’ex direttore del Sismi (Servizio Informazioni e Sicurezza MIlitare, l’attuale Aise) Niccolò Pollari e dell’ex funzionario dello stesso servizio segreto Pio Pompa al termine dell’inchiesta sulle presunte irregolarità legate all’archivio riservato scoperto a Roma in via Nazionale.

La principale accusa ipotizzata nei confronti dei due è quella di peculato. Secondo la ricostruzione del pubblico ministero Sergio Sottani Fondi, risorse umane e mezzi del Sismi sarebbero stati infatti utilizzati per attività non istituzionali, in particolare con l’obiettivo di creare un archivio riservato con dossier su numerosi magistrati, giornalisti e funzionari dello Stato.

Obiettivo? «Disarticolare con mezzi traumatici» l’opposizione al governo, così come emerge da una relazione di una ventina di pagine.

In quelle pagine – trovate nelle carte del braccio destro di Pollari, Pio Pompa – si spiegava in che modo e per quali ragioni si doveva «disarticolare», «neutralizzare», «ridimensionare» e «dissuadere» – anche con «provvedimenti» e «misure traumatiche» – ogni dissenso, autentico o ipotetico.

A Pollari e Pompa il pm Sottani ha contestato, oltre al peculato, il reato previsto dall’articolo 260 del codice penale (introduzione clandestina in luoghi militari e possesso ingiustificato di mezzi di spionaggio). Il magistrato ha inoltre chiesto per i due l’archiviazione per altri reati quali violazione della privacy, calunnia e diffamazione.

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