MILANO – Oltre 14 milioni di euro di ''profitto ingiusto'' incassati da Codelfa, societa' del gruppo Gavio, per la realizzazione della terza corsia dell'autostrada Milano-Serravalle da cui sarebbe stata prelevata la tangente da due milioni versata nel 2008 all'imprenditore Piero di Caterina per conto dell'ex sindaco di Sesto San Giovanni ed ex presidente della Provincia di Milano Filippo Penati.Con questaricostruzione i pm di Monza Walter Mapelli e Franca Macchia, titolari dell'indagine sul sistema 'Sesto', insistono con i giudici del Riesame per ottenere il sequestro degli oltre 14 milioni di euro depositati sui conti di Codelfa, dopo essersi visti respingere l'istanza dal gip Anna Magelli.
I due pm – che hanno iscritto la societa' tortonese nel registro degli indagati in base alla legge sulla responsabilita' amministrativa degli enti in relazione al reato di corruzione – hanno infatti impugNato il provvedimento del gip. Per venerdi' prossimo e' stata fissata l'udienza davanti al Tribunale della Liberta' monzese.
Inquirenti e investigatori hanno accertato che nel 2008, a Codelfa/Itinera, le societa' che quattro anni prima avevano vinto la gara per la realizzazione della terza corsia dell'A7, sono stati liquidati dalla Milano-Serravalle (dove, risulta, l'architetto Renato Sarno, ritenuto il ''collettore'' di tangenti, avrebbe avuto un ruolo di primo piano insieme all'ex ad Massimo Di Marco, entrambi tra gli indagati assieme a Penati) – 18 milioni e 900 mila euro di maggior i costi per i lavori, dei quali solo piu o meno 4-5 milioni giustificati. Secondo quanto verificato, inoltre, subito dopo il versamento della prima tranche degli oltre 14 milioni di ''profitto illecito'', Codelfa, tramite il suo ex amministratore delegato Norberto Moser, e sempre con la mediazione di Sarno, stacco' l'assegno di 2 milioni di euro a Di Caterina per la compravendita fantasma di un immobile. Somma che invece, ritiene la Procura, sarebbe stata la restituzione di un anticipo dei 'finanziamenti' fatti nel corso degli anni dall' imprenditore all'allora sindaco di Sesto e al suo entourage. Insomma l'ipotesi dei pm e' che a fronte degli oltre 14 milioni di euro liquidati in modo ingiustificato da Milano-Serravalle a Codelfa, quest'ultima possa aver 'pagato' in cambio i due milioni di 'restituzione tangente' a Di Caterina. Ed e' per questo che insistono con il sequestro dei soldi depositati sui conti della societa' del gruppo Gavio.