Sit-in a Reggio: "Più tutela per i testimoni suicidi di 'ndrangheta"

REGGIO CALABRIA, 8 SET – I testimoni di giustizia devono essere maggiormente tutelati e ci deve essere un maggiore impegno, in questa direzione, da parte delle istituzioni e delle forze politiche. E' il senso del sit-in svoltosi stasera a Reggio Calabria su iniziativa di un gruppo di parlamentari e di alcune associazioni.

L'iniziativa ha preso spunto dalla vicenda di Maria Concetta Cacciola, la testimone di giustizia di Rosarno legata da rapporti di parentela con alcuni esponenti della cosca Bellocco della 'ndrangheta che si e' suicidata il 21 agosto scorso ingerendo acido muriatico.

Al sit-in hanno preso parte le parlamentari Angela Napoli e Maria Grazia Lagana' insieme ad Antonia Lanucara, prima firmataria della petizione, che ha registrato al momento 1.130 adesioni, con cui si chiede una maggiore tutela per i testimoni di giustizia e, in particolare, per le donne che collaborano con la magistratura.

''Questo sit-in – ha detto Antonia Lanucara – ha dimostrato che c'e' una sensibilita' che supera la crisi di valori che si registra nella societa' e nella politica. Quando si promuovono iniziative che riguardano questioni fondamentali come la tutela di un bene primario come la vita delle persone, si ottengono risultati importanti. I 150 anni dell'Unita' d'Italia si possono celebrare realmente soltanto se si crea una vera sinergia, dalla Sicilia al Piemonte, nella lotta contro la criminalita' organizzata e, in particolare, contro la 'ndrangheta, che non e' un problema che riguarda soltanto i calabresi''.

A conclusione i promotori della manifestazione hanno incontrato il prefetto di Reggio Calabria, Luigi Varratta, al quale e' stato chiesto di attivarsi col Governo perche' i testimoni di giustizia non siano mai abbandonati a loro stessi e non ci siano mai piu' casi quello di Maria Concetta Cacciola.

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