ROMA – Sofia Loren potrà pagare meno tasse di quanto avrebbe dovuto sui redditi del 1974, che le costarono 17 giorni di carcere trentuno anni fa. La Cassazione le ha dato ragione nella causa contro il Fisco, riconoscendole il diritto ad usufruire del condono fiscale del 1982, che viene applicato su un imponibile minore rispetto a quello accertato.
Con la sentenza 24017 depositata dalla Sezione tributaria della Cassazione, la Suprema Corte ha accolto il ricorso di Sofia Scicolone, in arte Sofia Loren, contro il verdetto della Commissione tributaria di Roma che le aveva ingiunto di pagare le tasse sul 70% del reddito accertato anziché sul 60% come sosteneva l’attrice. Adesso c’è il via libera allo sgravio fiscale in favore della Loren che pagherà le tasse solo sul 60% di poco più di un miliardo di vecchie lire non dichiarato nel modello 740 di 39 anni fa.
Per i suoi problemi con il fisco Sofia Loren finì il 19 maggio 1982 nel carcere femminile di Caserta dopo l’arresto avvenuto appena atterrata all’aeroporto di Fiumicino, di ritorno dalla Svizzera dove risiedeva con la famiglia. Scontò 17 giorni di detenzione per aver omesso di presentare la denuncia dei redditi (poi definiti in 112 milioni di lire di imponibile per l’imposta complementare del 1963-1964).