ROMA – Amnistia e indulto o, per dirla come Travaglio, “Amnesia e insulto”. Giorgio Napolitano scrive al Parlamento: “L’effetto combinato dei due provvedimenti – scrive Napolitano – (un indulto di sufficiente ampiezza, ad esempio pari a tre anni di reclusione, e una amnistia avente ad oggetto fattispecie di non rilevante gravità) potrebbe conseguire rapidamente i seguenti risultati positivi”. Innanzitutto, “l’indulto avrebbe l’immediato effetto di ridurre considerevolmente la popolazione carceraria”. L’amnistia invece “consentirebbe di definire immediatamente numerosi procedimenti per fatti ‘bagatellari’ (destinati di frequente alla prescrizione se non in primo grado, nei gradi successivi del giudizio), permettendo ai giudici di dedicarsi ai procedimenti per reati più gravi e con detenuti in carcerazione preventiva”.
Il Movimento 5 Stelle, dopo pochi minuti, fa scudo e si interroga se questo “rimedio straordinario” non sia un modo “per salvare” Berlusconi. Il ministro della Giustizia Cancellieri risponde che “non è mai successo che l’amnistia si occupasse di reati finanziari”. E aggiunge: “È una falsa idea, è il Parlamento che decide per quali reati prevedere l’amnistia“. Ma sul tema il dibattito è aperto.
Bltiz quotidiano vi chiede: Napolitano vuole amnistia o indulto. Siete d’accordo o è pro Berlusconi?
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