Esplosione Trieste: Sonia Pugnetti poteva morire all’Avalon

TRIESTE – E’ stato il gesto eroico di un carabiniere e di un personal trainer a salvare la vita a Sonia Pugnetti, di 37 anni, la donna rimasta gravemente ferita nell’esplosione che ha devastato, ieri sera, il centro benessere ‘Avalon’ di Trieste.

La donna, infatti, rischiava di morire per asfissia da cloro nei locali della piscina, dove nessuno riusciva ad entrare. Secondo alcune testimonianze, un carabiniere, l’appuntato Daniele Azzan, cliente del centro, e Daniele Samar, assistente della sala pesi del wellness center, hanno tentato per due volte ad entrare nei locali invasi da una irrespirabile nuvola di cloro per salvare la donna. Al terzo tentativo l’hanno raggiunta a bordo vasca, dove si trovava distesa in uno stato di semi incoscienza e in forte choc per i traumi riportati. I due l’hanno quindi sollevata a braccia riuscendo a portarla in salvo prima che i fumi di cloro respirati diventassero per lei letali.

La donna, oltre alle gravi lesioni agli arti, ha patito anche delle complicazioni ad un polmone a causa dell’intossicazione. Anche i due soccorritori sono stati ricoverati in osservazione all’ospedale di Cattinara (Trieste).

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