Sos impresa: "Ogni giorno 50 aziende chiudono per gli strozzini"

PISA, 6 FEB – Ogni giorno 50 aziende in Italia chiudono per colpa degli usurai e nel 2010 si sono persi 130 mila posti di lavoro, mentre nel triennio compreso tra il 2009 e il 2011 almeno 240 mila piccoli commercianti hanno cessato la propria attivita'. Sono i dati choc forniti da Sos imprese, l'associazione antiusura della Confesercenti, al convegno organizzato oggi a Pisa da Confcommercio e Confartigianato.

''Nel 30% dei casi – hanno spiegato – la scelta del ricorso al prestito usurario ha determinato la fine dell'attività per procedure fallimentari (40%), chiusura volontaria o cessazione terzi (31%), cambio dell'attivita' (17%), esproprio da parte degli usurai (12%)''. Nel settore commerciale le categorie piu' vessate dagli usurai sono gli alimentaristi, i fruttivendoli, i negozi di abbigliamento, calzature, i fiorai e i mobilieri. E, secondo l'osservatorio di Sos imprese, oggi sono ''circa 40 mila gli usurai in attivita''', un numero letteralmente raddoppiato rispetto al 2000.

In crescita anche l'usura praticata dalla criminalita' organizzata che in tre anni e' aumentata del 16% e strangola circa 70 mila imprenditori realizzando un giro d'affari di 20 miliardi di euro all'anno. E a rendere il quadro ancora preoccupante ci sono anche le condizioni generali, a cominciare, spiega Sos imprese, dal fatto che ''il reato di usura e' stato depenalizzato e che le vittime denunciano sempre meno i loro usurai, ma un ruolo determinante e' l'aumento delle difficolta' per le imprese di accedere al credito''.

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