Sosta vietata, lasciare l’auto in divieto di sosta: una diffusa e cara abitudine molto italiana. Lo fanno anche altri ma il made in Italy in materia di sosta vietata è un brand originale dove si sviluppa e manifesta una massima creatività. L’auto in divieto di sosta e fin qui…Fin qui si fa il proprio comodo e il danno al prossimo lo si edulcora con la teoria “dell’attimino” o del “sto lavorando”.
L’attimino è tutto il tempo necessario per gli affari propri, spesa, acquisti, caffè, semplice attesa di amici/amiche. Sto lavorando è poi il passaporto esibito per ogni impossessamento privato della strada pubblica. In nome dello sto lavorando corrieri, camioncini e trasporti vari si fermano dove e quando loro pare. In missione consegna che non conosce orari o regole, missione superiore. L’auto o il van o il furgone in divieto di sosta si mangiano metà strada, riducono lo spazio per il resto del traffico, rallentano i fatti altrui, tolgono il tempo al prossimo. E fin qui ci si è abituati e assuefatti a questa quotidiana pennellata di inciviltà, a questo comportamento collettivo praticato in nome e sotto il segno della assoluta libertà del fare ciascuno come gli pare e…chi se ne frega.
La doppia fila, e fin qui…
All’auto o al furgone in divieto di sosta nessuno fa più caso, non i vigili, non la gente. In alcune città italiane (quasi tutte, chi più chi meno) la sosta in doppia fila è quasi normalità. E anche quella sulle strisce pedonali è tutt’altro che rara. E ancora, fin qui…Ma c’è un nuovo sport in città: lasciare auto o furgone all’incrocio. All’incrocio, lasciando il mezzo sporgere oltre l’angolo dell’incrocio. In modo che chi a quell’incrocio arriva guidando altro mezzo nulla possa vedere di chi arriva ad incrociare appunto la sua strada.
Favoreggiamento di incidente altrui
Lasciare l’auto o il furgone così favorisce l’incidente…altrui. Chi impegna l’incrocio ha la visuale cancellata al mezzo in sosta. E quindi attraverso l’incrocio quasi alla cieca. Può venirne fuori un incidente, di fatto causato dall’auto o furgone lasciato in sosta all’incrocio, in mezzo all’incrocio. Un Pubblico Ministero a Roma per una volta ha deciso di muovere l’accusa di lesione stradale.
Al proprietario di una Smart lasciata ad un incrocio in modo da ostruire e impedire visuale. Non dovrebbe pensarci un Pubblico Ministero, che lasciando l’auto o il furgone in mezzo all’incrocio crei un pericolo per gli altri dovrebbe essere evidente. E forse evidente lo è, anche per chi lo fa. Solo che “un attimino” (che spesso è ore) e “sto lavorando” valgono un potenziale danno altrui. Senza contare poi la geometrica potenza del “chi se ne frega”.