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Sparatoria Cardano. Giuseppe Pegoraro voleva colpire anche giudici e politici

di admin |3 Luglio 2013 13:42

Sparatoria Cardano. Giuseppe Pegoraro voleva colpire anche giudici e politici (Foto Ansa)

MILANO – Non c’erano solo il sindaco Laura Prati e il vicesindaco Costantino Iametti tra gli obiettivi di Giuseppe Pegoraro. L’ex vigile di Cardano al Campo, in provincia di Varese, sospeso dal servizio che il 2 luglio ha aperto il fuoco in comune voleva scaricare il suo rancore e le pallottole anche su politici di sinistra, giudici, finanzieri e la stampa.

Giuseppe Pegoraro non aveva intenzione di arrendersi e pensava di scappare nei boschi e vivere come un uomo braccato o morire con le armi in pugno. Questa la prima ricostruzione che emerge dagli accertamenti compiuti sull’uomo, arrestato dalla polizia dopo aver sparato al sindaco e al vicesindaco di Cardano al Campo. Nella sua casa di Busto Arsizio gli agenti hanno trovato un testamento redatto per l’occasione e un archivio sulla sua vicenda giudiziaria.

Nonostante la paura del 2 luglio, la mattina del 3 luglio gli uffici del Comune di Cardano al Campo sono aperti, come se nulla fosse accaduto. Le attività amministrative sono riprese tra lo sconcerto dei dipendenti per la sparatoria e il sollievo per il miglioramento delle condizioni di salute dei due feriti.

Andrea Franzioni, assessore alla Cultura, ha preso il posto del sindaco in attesa che Prati e Iametti possano tornare al lavoro. Elena Mazzucchelli, residente del Consiglio comunale, ha dichiarato: “Siamo tutti colpiti e sconcertati per quello che è accaduto, non ho ancora avuto occasione di fare visita al sindaco ma chi parlato con lei dice che ha voglia di tornare in Comune e di riprendere presto le sue attività. Oggi ci siamo incontrati con la Giunta mentre domani si terrà una riunione con i capigruppo, anche per valutare se organizzare una iniziativa di solidarietà”.

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