Spelacchio, l’albero di Natale di Roma non arriva a… Natale

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“Spelacchio”, l’albero di Natale di Roma non arriva a… Natale: radici tagliate?

ROMA – Spelacchio, l’albero di Natale di Roma non arriva a… Natale: radici tagliate? Nonostante sia costato tre volte rispetto all’anno scorso, nonostante il 25 dicembre sia praticamente arrivato, l’albero di Natale di Roma, quello che dovrebbe illuminare a festa Piazza Venezia, forse a Natale non ci arriverà proprio. “Spelacchio“, come prontamente il proverbiale sarcasmo capitolino l’ha ribattezzato, è spacciato, praticamente morto.

L’impietosa diagnosi è stata fatta da Giuseppe Barbera, professore ordinario di Colture arboree all’Università di Palermo, e pubblicata dal Corriere della Sera: “L’abete rosso di piazza Venezia sta morendo. Non ha speranze. Ha un problema con le radici. Viste le sue condizioni, il problema principale sono le radici. Sta perdendo le foglie, il che vuol dire che o non ci sono radici, o magari sono state mal protette al momento dell’espianto o mal messe nel momento di cui è stato ripiantato in vaso. Ma sicuramente la questione è un cattivo funzionamento dell’apparato radicale”.

Fin qui ha parlato il medico. Quello che i romani vorrebbero sapere è come si è giunti a piazzare un albero del genere, una specie di biglietto da visita al contrario della città. Il problema, dice il professore, sono le radici, suggerendo peraltro l’ipotesi che siano state recise, una brutta pratica non sconosciuta a chi negli ultimi anni ha avuto la ventura di comprare degli alberi di Natale veri solo al momento dell’acquisto perché senza radici al massimo poteva durare una quindicina di giorni. Così l’anno successivo bisogna comprarne un altro, un caso da manuale di obsolescenza programmata.

Fatto sta che Roma Capitale ha pagato quasi 50mila euro a una ditta che ha prelevato l’albero in Val di Fiemme e lo ha trasportato in città: più di qualcosa è andato storto. Al posto di un glorioso abete alpino ci ritroviamo “Spelacchio”, il quale, purtroppo sta già per concludere in anticipo il suo quarto d’ora di celebrità.

 

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