Stadio della Roma, gli eredi dei terreni espropriati…Troppe leggi nessuna legge, come a Punta Perotti

Stadio della Roma, gli eredi dei terreni espropriati nel 2001 (21 anni fa!) si fanno avanti in Tribunale e reclamano diritti. Diritti c’è da immaginare monetizzabili. Quindi la realizzazione dello stadio, se mai sarà, conoscerà la rituale via crucis di tutte le stazioni nella tratta ricorsi-giudizi-sentenze-appelli-ricorsi-sentenze.

Eredi post esproprio?

Un profano si domanda: che vuol dire eredi dei terreni espropriati, eredi di che? Se esproprio c’è stato ed è stato riconosciuto come motivato e risarcito, che cosa è rimasto in eredità agli eredi? Eredi di cosa? Ma evidentemente un profano non sa che c’è sempre, nella vastissima produzione legislativa del nostro paese, una disposizione di legge che contraddice e smentisce un’altra disposizione di legge.

Da Punta Perotti al fotovoltaico

Prendere il caso insieme più recenti e più antico: Punta Perotti, Bari, quello che fu definito ecomostro, insomma il palazzone costruito sulla spiaggia e poi abbattuto a norma di legge e poi i costruttori dichiarati danneggiati a norma di legge dal legale abbattimento…Dopo decenni (decenni!) se fosse legale o no costruire lì a norma di legge può essere sì e può essere anche no. Esistono legislazioni concorrenti e legislazioni reciprocamente opponenti. Sapendo e volendo pescare nel gran cesto c’è una legge sempre che ferma un’altra legge. Il risultato è spesso troppe leggi, nessuna legge. Il che non sembra proprio essere un malaugurato incidente, sembra proprio essere un risultato voluto. Nel quale, comunque, ci si è da tempo accomodati. E lo stadio della Roma? Magari tra qualche sentenza, dopo opportuno ricorso cui seguirà appello, istanza, rinvio, fino a nuova sentenza. In Italia si fa così per i parchi eolici e fotovoltaici che letteralmente servono come il pane. Vuoi che non si faccia così per il companatico calcio?

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