TORINO – Il pm Raffaele Guariniello ha accettato la richiesta di patteggiamento di Davide Vannoni, indagato per truffa per il metodo Stamina. Vannoni ha proposto alla Procura di Torino di scontare una pena di 1 anno e 10 mesi in cambio del ritiro del ricorso al Tar del Lazio e alla cessazione di ogni tipo di attività di Stamina, in Italia e all’estero.
Un patteggiamento che Vannoni difende, sostenendo su Facebook che “non è l’ammissione del reato, né una condanna”. Patteggiamento che di fatto gli risparmia il rischio di carcere, che sarebbe arrivato in caso di condanna, e che lascia l’amaro in bocca a tutte le vittime che speravano di vederlo condannato, come Carmine Vona.
Secondo quanto riferito dai difensori di Vannoni a margine dell’udienza, Guariniello ha affidato il suo parere positivo a un documento in cui fa presente che il ritiro del ricorso al Tar del Lazio contro il provvedimento del Comitato scientifico che boccia la terapia Stamina toglie ogni dubbio sul rischio di una “reiterazione del reato“. Vannoni, se il giudice accoglierà la richiesta, otterrà la sospensione condizionale e la non menzione della pena.
Vannoni continua dirsi non colpevole, con tanto di link ad un articolo giudico sulla sua pagina Facebook che spiega come il patteggiamento non possa essere considerato una condanna Il link è stato pubblicato
“tanto per chiarire le idee ai giustizialisti e ai superficialotti del diritto (in primis diversi giornalisti)”.
Intanto si chiuderà il 18 marzo l’udienza preliminare, a Torino, per l’inchiesta su Stamina. Gli imputati sono 13: di questi sei, fra cui lo stesso Vannoni, hanno chiesto di patteggiare pene comprese fra un anno e un anno e 10 mesi. Un settimo, secondo quanto si è appreso, potrebbe seguire la stessa strada.
In due invece si faranno giudicare con il rito abbreviato. Gli altri quattro, tutti appartenenti al cosiddetto “gruppo bresciano”, continueranno con la procedura ordinaria, puntando evidentemente a un proscioglimento immediato.