VENEZIA – Il 20 agosto il pm di Torino Raffaele Guariniello aveva disposto la sospensione della terapia a base di cellule staminali per la piccola Celeste, bimba di due anni di Tessera (Venezia) affetta da atrofia muscolare e ricoverata all’ospedale civile di Brescia. Il pm aveva fatto questa scelta nell’ambito di un’inchiesta sullo stato delle garanzie igieniche e di asetticità per l’impiego di cellule staminali nell’ospedale di Brescia. Ma Celeste rischia di morire entro breve senza queste cure. I genitori hanno quindi fatto ricorso e il 22 agosto il giudice del lavoro di Venezia Margherita Bortolaso ha decretato che la piccola Celeste debba poter proseguire le cure con le cellule staminali in attesa della decisione definitiva del tribunale, perché è in pericolo quotidiano di vita.
Il giudice Bortolaso, come hanno reso noto i legali della famiglia della bambina, ha disposto in via d’urgenza, ordinandolo all’ospedale di Brescia, l’effettuazione ”di un’infusione immediata delle cellule staminali con la metodica già applicata (prelevate dalla madre)”.
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