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Processo Stato-mafia, Leoluca Bagarella morde agente prima dell’udienza

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Un carcere (foto d’archivio Ansa)

ROMA – Il boss Leoluca Bagarella, cognato di Totò Riina e killer di Cosa nostra, ha aggredito oggi, giovedì 16 gennaio, con un morso un agente del Gom, il Gruppo operativo mobile della polizia penitenziaria.

Bagarella, imputato del processo sulla trattativa Stato-mafia, a causa del parapiglia seguito all’episodio, ha dovuto fare ricorso alle cure dei medici. In infermeria anche l’uomo del nucleo speciale che, assieme ad altri colleghi, lo stava scortando nella saletta per la videoconferenza del supercarcere di Sassari.

Proprio nella saletta per la videoconferenza del supercarcere il detenuto del clan dei corleonesi, sottoposto al regime duro del 41 bis, avrebbe dovuto assistere a distanza all’udienza del dibattimento, in corso davanti alla seconda sezione della corte d’assise d’appello di Palermo. L’udienza, a causa di questo fatto, è iniziata in ritardo.

Secondo quanto racconta l’agenzia Agi, il capomafia (condannato a 28 anni in primo grado, ma sepolto da numerosi ergastoli) durante il trasferimento dalla propria cella ha dato in escandescenze e ha dato un morso a un agente, venendo poi afferrato dagli altri uomini del Gom, che volevano impedirgli di dimenarsi. Dopo essere stato curato, Bagarella ha rinunciato all’udienza, che è così proseguita senza ulteriori intoppi. Lievi conseguenze anche per l’agente morsicato.

Fonte: Agi.

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