Stefania Crotti, Chiara Alessandri nega di aver bruciato il corpo: nella sua auto tanica di benzina

Chiara Alessandri nega aver bruciato Stefania Crotti: tanica di benzina...
Stefania Crotti, Chiara Alessandri nega di aver bruciato il corpo: nella sua auto tanica di benzina

BRESCIA – Ha confessato di aver ucciso Stefania Crotti, ma ha negato di averne bruciato il corpo. Nell’auto di Chiara Alessandri, la 44enne di Gorlago in carcere per omicidio da sabato 19 gennaio, c’era però una tanica di benzina. La posizione della Alessandri, ex amante del marito della vittima, rischia dunque di aggravarsi.

La donna ha confessato dopo un lungo interrogatorio di aver attirato Stefania, 43 anni e mamma di una bimba di 7, nel garage dove l’ha uccisa a martellate. Poi il corpo della vittima è stato gettato tra le viti di Erbusco, in provincia di Brescia, e dato alle fiamme. La Alessandri però nega di aver bruciato il cadavere, tanto che gli inquirenti indagano da giorni su eventuali complici. Nella sua vettura però gli investigatori hanno trovato una tanica con liquido infiammabile.

Stefania era convinta di vedere il marito e ricucire definitivamente il loro rapporto dopo la crisi dei mesi scorsi. Invece ad aspettarla c’era la donna che quella crisi matrimoniale aveva contribuito a far esplodere. “Volevo solo un chiarimento”, è la versione dell’arrestata che tra il delitto e l’occultamento del cadavere giovedì scorso attorno alle 18 ha mandato un messaggio vocale all’amico che aveva portato Stefania Crotti a casa sua. “La festa per Stefania è andata bene”, sono le parole pronunciate nell’sms in voce finito agli atti dell’inchiesta del sostituto procuratore di Brescia Teodoro Catananti che sabato notte ha disposto il fermo della donna.

Chiara Alessandri la mattina del 22 gennaio sarà interrogata nel carcere Verziano di Brescia dal giudice per le indagini preliminari, mentre un’ora e mezza prima inizierà l’autopsia sul corpo carbonizzato della vittima. Esame determinante per capire quanti colpi ha ricevuto e quali sono stati quelli mortali. “C’è stata una colluttazione tra noi”, ha spiegato Alessandri che ha dei segni sulle mani. “Dovremo capire chi per prima ha impugnato il martello – spiega il suo avvocato Gianfranco Ceci -. Non è ancora chiaro quale sia l’elemento che in quel garage ha fatto precipitare la situazione”.

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