Stefano Bisi: “La fantomatica loggia Ungheria non è tra le 870 logge che fanno parte del Grande Oriente d’Italia. Usare il termine loggia in maniera spregiativa è pericoloso per chi fa parte di logge regolari, c’è il rischio che qualche mente folle possa vendicarsi di eventuali torti subiti prendendosela con chi si comporta da cittadino esemplare”.
Bisi è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta“, condotta da Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti, su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.
Stefano Bisi sulla presunta Loggia Ungheria
Sulla presunta loggia Ungheria Bisi ha affermato: “La fantomatica loggia Ungheria non è tra le 870 logge che fanno parte del Goi. Dispiace quando si vede accostato il termine loggia a gruppi che poi non si sa se esistono, con accezione negativa, per denigrare persone che fanno parte di gruppi regolari. Questo utilizzo del termine loggia è molto pericoloso per chi fa parte delle logge regolari.
Quando si attribuisce ai massoni le peggiori nefandezze, c’è il rischio che qualche mente folle possa vendicarsi di eventuali torti subiti contro chi la sera va in loggia e si comporta da cittadino esemplare. Ci vuole attenzione all’utilizzo dei termini. Noi facciamo le nostre riunioni regolari, cerchiamo di essere sempre disponibili all’ascolto, a parlare, a spiegare”.
Bisi e l’utilizzo del termine loggia
“Spesso è una sintesi giornalistica affidare il termine loggia ad un gruppo, la p3, la p4 erano gruppi che operavano per fini più o meno leciti, ma non erano i partecipanti al gruppo a darsi questa definizione. Il complottismo va sempre di moda, nei momenti difficili di un Paese, è la risposta più facile perché diamo la patente di verità anche a fatti che noi sappiamo non essere veri. Noi del Goi cerchiamo di essere chiari nei nostri scopi, principi e attività, purtroppo però il complottismo viene da molto lontano, non viene dagli anni 70-80, ma già nella scomunica del 1738 fatta da Papa Clemente XII.
Poi la P2, per errori dei vertici di quel momento del Goi, venne utilizzata impropriamente da un personaggio che fu espulso dal Goi e tanti danni ancora ha fatto nell’immaginario collettivo. Quella non era più una loggia, si era trasformata in altra cosa. Gelli fu espulso prima della scoperta degli elenchi da parte dell’autorità giudiziaria. Per entrare nel Goi occorre presentare il certificato del casellario giudiziario e dei carichi pendenti e se non è immacolato non viene ammesso al Goi”.