ROMA – L’avvocato Eugenio Pini, difensore assieme al collega Francesco Petrelli del carabiniere Francesco Tedesco, imputato nel processo per la morte di Stefano Cucchi, ha denunciato di aver ricevuto minacce di morte. Una persona, con accento siciliano, lo ha chiamato al telefono dicendogli, con accento siciliano: “Lei mi ricorda il Rosario Livatino”, con riferimento al giudice ucciso dalla mafia. Poi ha aggiunto: “La seguirò, non solo spiritualmente”. Pini ha presentato una querela alla Procura di Roma.
A Brinsidi si indaga invece per identificare gli autori di uno striscione offensivo contro Francesco Tedesco, carabiniere che ha fatto rivelazioni importanti sulla responsabilità di due colleghi, rese note solo nei giorni scorsi. Lo striscione è comparso nella notte tra sabato e domenica 14 ottobre sul cavalcavia De Gasperi a Brindisi, città in cui vive la famiglia di Tedesco.
Sullo striscione era scritto “Per l’infame nessuna pietà, sei la vergogna della città. Cucchi vive”. Il messaggio è firmato “curva Sud Brindisi” ma non è certo che sia stato affisso proprio dai tifosi. A sostegno di tale ipotesi c’è però il fatto che slogan inneggianti a Cucchi sono stati gridati anche allo stadio.