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Stefano Menci morì 10 anni fa sul lavoro: la famiglia avrà 340 mila euro

di Alberto Francavilla |7 Maggio 2013 22:16

AREZZO – I parenti di Stefano Menci sono stati risarciti per la morte del figlio: avranno 340 mila euro dal datore di lavoro. Dieci anni esatti dopo la morte del figlio in un incidente sul lavoro, la famiglia aretina ha vinto un ricorso davanti alla Corte d’Appello di Firenze, sezione civile.

L’incidente avvenne proprio dieci anni fa, il 7 maggio 2003, e vi morì Stefano Menci, 28 anni, autista di un camion che si ribaltò nei pressi di Anghiari (Arezzo).

Dopo il tragico incidente, iniziò l’iter giudiziario con l’accusa di omicidio colposo a carico del datore di lavoro, poi assolto nei processi. Accanto al filone penale, si aprì quello civile in cui, in primo grado, allineandosi al penale, il datore di lavoro fu assolto in base al principio che, se non vi erano responsabilità penali, non vi erano neppure responsabilità civili.

Ma ora la Corte d’Appello civile di Firenze ha invece ribaltato la sentenza di primo grado attribuendo precise responsabilità al datore di lavoro: egli avrebbe dovuto istruire il giovane autista circa le modalità di un corretto carico del camion ma questo addestramento non ci fu.

Infatti, a provocare l’incidente sarebbe stato proprio lo spostamento repentino del carico durante il tragitto, tale da mandare fuori equilibrio il mezzo pesante, causandone quindi l’uscita di strada, il ribaltamento e il decesso dell’autista ventottenne. La Corte d’Appello ha stabilito di liquidare alla famiglia, assistita dall’avvocato Silvia Colaianni di Arezzo, risarcimenti di 150.000 euro per ciascun genitore e di 40.000 euro per il fratello.

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