Storie Italiane, la testimonianza: "Mia madre 85enne legata a un letto tra lenzuola sporche di sangue" Storie Italiane, la testimonianza: "Mia madre 85enne legata a un letto tra lenzuola sporche di sangue"

Storie Italiane, la testimonianza: “Mia madre 85enne legata a un letto tra lenzuola sporche di urina”

Storie Italiane, la testimonianza: "Mia madre 85enne legata a un letto tra lenzuola sporche di sangue"
Storie Italiane, la testimonianza: “Mia madre 85enne legata a un letto tra lenzuola sporche di sangue”

CASERTA – “Mia madre, 85 anni, è stata legata a un letto tra lenzuola sporche di urina”. Il figlio dell’anziana, Lorenzo Ciccarelli, professione infermiere, a “Storie Italiane”, il programma condotto da Eleonora Daniele mostra un video girato nell’ospedale di Caserta.

“Le immagini si commentano da sole – dice il figlio della donna presente in studio – Mia mamma era in uno stato confusionale, era molto agitata e per contenerla è stata legata al letto: cosa che io non ho autorizzato”.

Pasqualino De Marinis, direttore dell’UO neurochirurgia dell’ospedale di Caserta, replica: “La paziente non è stata legata: essere legata, bloccata, a letto non vuol dire fermare solamente il solo polso di sinistra. La signora poteva, con movimenti inconsulti, causare danni a se stessa. La legge lo prevede: se il paziente può creare danni a se stesso, deve essere contenuto nella maniera più a-traumatica possibile”.

Il figlio della donna ha poi raccontato anche un episodio finora ignoto: “Mia madre ha oltrepassato le sbarre ed è caduta dal letto – ha spiegato Ciccarelli –. La vicina di letto di mia mamma, attraverso dei messaggi, diceva a mia sorella ‘tua mamma sta a terra, è caduta, si è rotta la busta’. Io sono andato all’ospedale e ho chiesto spiegazioni. Loro hanno negato, hanno detto che mia mamma non è mai caduta. Soltanto quando ho detto che sarei andato dai carabinieri hanno ammesso che è caduta. Quando uno cade la prassi è fare un accertamento, ma loro hanno detto soltanto ‘no, non si è fatta niente’.”  Inoltre, secondo Ciccarelli, che per i fatti ha anche presentato una denuncia formale ai carabinieri, “hanno minacciato la signora ricoverata accanto a mia mamma e le hanno rotto il telefonino. I medici hanno detto alla signora ‘lei non deve più usare il telefono, la deve smettere con questo telefono’. Poi l’hanno spostata di stanza”.
Pronta la replica del direttore De Marinis: “Un paziente viene spostato da un letto all’altro perché ci sono delle necessità di disponibilità di posti letto”.

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