Strage di Bologna: ricorrenza senza governo, solo silenzio e applausi

Manca il Governo, che ha lasciato il compito di rappresentarlo al Prefetto e a una corona d’alloro. Manca il sindaco, c’é Anna Maria Cancellieri, il commissario che regge la città dopo le dimissioni di Flavio Delbono. Per la prima volta dal 2001, nella piazza della stazione di Bologna durante la commemorazione per i 30 anni dalla strage del 2 agosto 1980 che uccise 85 persone, non si sono sentiti fischi. Ma silenzio e applausi. Uno dei più intensi dalla folla, quello a Giorgio Napolitano, che nel suo messaggio ha esortato magistrati e istituzioni “a contribuire con ogni ulteriore possibile sforzo a colmare persistenti lacune e ambiguità sulle trame e le complicità sottese a quel terribile episodio”.

Dopo quasi un decennio di contestazioni pressoché ininterrotte, il silenzio ha fatto da sottofondo alla lettura degli 85 nomi delle vittime, fatta da Rossella Zuffa e Camilla Andreini, entrambe nate nell’80. La piazza era stracolma, almeno 5.000 persone, tanto che il corteo non è riuscito ad entrarci tutto, dopo che era stato applaudito per tutto il percorso. In mezzo anche Agnese Moro, figlia dello statista, Marco Alessandrini, figlio del magistrato e la nipote del giudice Mario Amato.

Bologna ha reagito all’assenza di ministri con composta partecipazione civica, e da lì è partito anche Paolo Bolognesi, presidente dell’associazione dei parenti delle vittime (oltre 200 arrivati da tutta Italia). “Avevamo studiato l’organizzazione affinché non ci fossero polemiche o fischi – ha spiegato, ricordando che quest’anno il rappresentante del governo non avrebbe dovuto parlare dal palco – ma perché ci fossero risposte a quello che chiediamo da anni. Non venire è disdicevole, non bisogna però parlare solo di quello, ma di ciò che chiediamo” ha spiegato, riferendosi a polemiche sui risarcimenti e segreto di Stato. Aggiungendo poi però: “un governo che non viene per dei fischi, è un governo in fuga”. Nel suo discorso dal palco, Bolognesi ha detto che “in questo paese esiste un grumo cancerogeno che ha attraversato 30 anni di storia italiana facendo stragi, uccidendo magistrati e politici scomodi, autotutelandosi presso le istituzioni e utilizzando anche una strana connivenza con certa stampa, secondo un perfetto disegno piduista”.

Grumo che, ha sottolineato, “accomuna eversione nera, massoneria, settori deviati dello Stato e banda della Magliana”. Trame che continuano ancora oggi: “Il recente arresto di Flavio Carboni, inquietante crocevia di questa espressione criminale, dimostra l’attualità di quelle alleanze”. Il discorso dell’associazione ha ribadito che a mettere la bomba furono “i neofascisti dei Nar Valerio Fioravanti, Francesca Mambro e Luigi Ciavardini”, sottolineando che “hanno scontato condanne pagate a prezzi di saldo” e citando un’intercettazione “in cui Mokbel (Gennaro, indagato nell’inchiesta su Fastweb e Telecom Italia Sparkle, ndr) dichiara di aver dovuto versare 1.200.000 euro per liberare Mambro e Fioravanti”.

Bolognesi ha poi chiesto di approfondire elementi nuovi emersi al processo della strage di Brescia, che potrebbero permettere di individuare i mandanti. Dal presidente della Camera Gianfranco Fini l’auspicio “che venga finalmente accertata, in tutti i suoi aspetti, la verità sulla strage, facendo piena luce su una trama terroristica che ha tentato di scardinare il nostro sistema democratico”.

“Accertare la verità dei fatti e individuare i responsabili di quel drammatico e atroce attentato deve continuare ad essere una priorità” anche per il presidente del Senato, Renato Schifani. Per Pier Luigi Bersani (Pd), in corteo come promesso, l’assenza del governo è dovuta anche allo “sbandamento” che sta attraversando: “se il Governo perde forza, non ne ha per andare dove ci sono dei problemi”.

Spetta al sottosegretario Carlo Giovanardi difendere la scelta dell’esecutivo, con una dichiarazione destinata a suscitare, ancora una volta, polemiche attorno al 2 agosto: “Ogni anno si è riproposto il triste spettacolo di una piazza che invece di ricordo e dolore ha espresso odio e livore per coloro che ritiene avversari politici”, dunque “bene ha fatto quest’anno il Governo a non partecipare ad un rito che per troppi non è un momento di ricordo e commemorazione delle vittime di quella tragedia”.

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