ROMA – Condanna all’ergastolo per l’ex terrorista dei Nar Gilberto Cavallini nel processo sulla Strage della stazione di Bologna del 2 agosto 1980. La sentenza è stata letta dalla Corte di assise, dopo sei ore e mezza di camera di consiglio.
Alla lettura della sentenza l’imputato, in semilibertà nel carcere di Terni, non era più presente in aula. In mattinata aveva fatto dichiarazioni spontanee. Erano presenti invece una trentina di familiari delle vittime, tra i banchi del pubblico, che hanno accolto il verdetto in maniera composta, con evidente soddisfazione. Presente anche la presidente dei familiari delle vittime della Banda della Uno Bianca, Rosanna Zecchi.
I familiari delle vittime della strage: “La sentenza rende giustizia”
“La sentenza non cancella gli 85 morti e i 200 feriti, ma rende giustizia a noi familiari delle vittime che abbiamo sempre avuto la costanza di insistere su questi processi”: questo il primo commento dei familiari delle vittime della strage di Bologna, per voce della vicepresidente Anna Pizzirana, alla sentenza che ha condannato all’ergastolo l’ex Nar Gilberto Cavallini.
La difesa Cavallini aveva detto che 40 anni dopo è inumano condannare una persona: “No, non è inumano, perché hanno condannato anche quelli della Shoah dopo 70 anni, non vedo perché debba essere inumano. E’ una giustizia che viene fatta ai familiari delle vittime, per la nostra perseveranza. E, se le carte processuali lette, rilette esaminate da questa Corte hanno stabilito così è una sentenza corretta”, ha detto Pizzirani.
Fonte: Ansa.