Strage di Brescia, lo psichiatra: “Ha agito con una logica sessista”

Pubblicato il 4 Marzo 2012 - 19:21 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Non uno solo ma ''una serie di fattori concatenati'' sono probabilmente alla base della strage di Brescia, dove un uomo ha ucciso a colpi di pistola l'ex moglie e il nuovo compagno di questa, la figlia e il suo fidanzato, tentando poi il suicidio.

''L'uomo che ha commesso la strage di Brescia – osserva lo psichiatra forense Stefano Ferracuti – e' entrato in depressione o in paranoia, sentendosi tradito da lei. E ha pensato di farla finita portandosi via tutti, con una logica sessista''.

''Si tratta – ha aggiunto Ferracuti – di un omicidio-suicidio mancato, che percio' rientra nella categoria degli omicidi-suicidi''. Gli autori di questi delitti, secondo lo psichiatra, sono generalmente ''persone con una personalita' rigida, che non si adatta ai cambiamenti e non si adegua alla volonta' degli altri. Questo aspetto, da solo, non e' pero' sufficiente a spiegare i fatti. Di solito infatti c'e' una donna che vuole lasciare il compagno, o lo ha fatto, provocando nell'uomo una situazione di stress. Ma incidono anche fattori culturali in base ai quali le decisioni della donna valgono meno di quelle dell'uomo, e la disponibilita' di un arma''.

''Quest'ultimo e' un grande problema in Italia, dove la percentuale di persone armate – rileva – e' altissima''. Tutti questi fattori, insieme, secondo l'esperto fanno scattare la molla che porta l'uomo (sono rari i casi di donne che uccidono il marito e poi si tolgono la vita) ad uccidere.

Ferracuti ha anche ricordato i dati di una sua ricerca sull'omicidio-suicidio in Italia dal 1995 al 2008, condotta sui fatti di cronaca riportati dai giornali. Dei 662 casi 560 riguardano uomini e 102 donne. Per gli uomini la principale motivazione apparente risulta il movente passionale (25,7%), seguita dai problemi familiari, sociali e finanziari (16,4%), dalla pieta' (10,3%) e dal suicidio allargato (10,3%). Per le donne, invece, alla base dell'omicidio-suicidio ci sono innanzitutto i problemi familiari, sociali e finanziari (20,6%), seguiti dal 'suicidio allargato' (14,8%) e dalla pieta' (12,7%).