Strage Erba, Frigerio: “Il problema di Olindo e Rosa è che sono vivo”

Mario Frigerio

“Domani sarò in aula per il processo di appello e cercherò lo sguardo di Olindo e Rosa Romano per far capire loro che io sono lì. Il loro problema è che sono riuscito a campare, mentre pensavano di non avere testimoni e di riuscire a farla franca. Quando ero steso sul prato pensavo che dovevo farcela per dire la verità: sono riuscito a dire chi sono veramente Rosa e Olindo”.

Lo ha detto Mario Frigerio, unico testimone e sopravvissuto alla strage di Erba, intervenendo alla registrazione della puntata di Matrix, che andrà in onda stasera su Canale 5. Frigerio, che nella strage di Erba è rimasto ferito e ha perso la moglie Valeria Cherubini, ha affermato di essere andato in tv contro “gli stravolgimenti che stanno facendo gli avvocati della difesa. Non è giusto verso le vittime e verso i familiari che soffrono che dicano queste falsità. Spero che in giudizio sia data ragione a me, l’assassino è Olindo Romano”.

Già dai primi interrogatori, Frigerio aveva asserito di essere stato colpito ripetutamente dal vicino di casa, Olindo Romano, mentre non aveva fatto il nome della moglie (“mi è sembrato – ha detto durante l’intervista a Matrix – di averla vista dietro di lui ma per onestà non l’ho detto”). In occasione del processo di appello la difesa ha chiesto una perizia psicologica e fonica su Frigerio. “A questo – ha sottolineato Frigerio – non c’é niente da ribattere: è una falsità il fatto che durante gli interrogatori io possa essere stato condizionato. In quel caso non avrei incolpato innocenti, sarebbe stata una cosa mostruosa e mi farei schifo. Io questa esperienza l’ho vissuta, e ricordo Olindo. Per quanto riguarda la perizia psicologica – ha aggiunto – io mi sento sanissimo, la farei fare a un altro”. Frigerio ha infine ammesso di non riuscire a perdonare “due belve così: devono morire in galera”.

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